Linguaggio,  Logopedia

Esplosione lessicale: cos’è e quando deve avvenire

Si definisce esplosione lessicale quel momento dello sviluppo linguistico del bambino in cui il numero di parole che è in grado di produrre aumenta considerevolmente in un breve periodo e supera 100.
L’esplosione lessicale è importante perché è il passaggio che permette al bambino di cominciare a produrre le prime combinatorie, cioè l’unione di due o più parole, in pratica le prime frasi. Il bambino passa così dall’uso di parole singole (che spesso sostituiscono una frase intera) alle prime semplici frasi del tipo: “papà tutù” cioè “il papà è andato via con la macchina”.
Questa enorme progressione del vocabolario avviene solitamente tra i 18 ed i 24 mesi. Ci sono bambini in cui questo avviene “come da manuale”, altri, invece, in cui l’incremento del lessico è più graduale  e prolungato nel tempo.
Voglio sempre ricordare che a questa età le differenze linguistiche tra un bambino e l’altro possono essere enormi: per esempio a 18 mesi il numero di parole prodotte da un bambino nella norma può variare da 4 a 158 (dati presi da una prova clinica molto usata in Italia che si chiama PVB – Primo Vocabolario del Bambino). Puoi vedere alcuni dati qui.
Sapendo questo, potete verificare facilmente se lo sviluppo lessicale del vostro bambino segue un normale andamento.
Scrivete un elenco delle parole che il vostro bambino dice (anche se le dice male o se usa alcune parole inventate) e includete in questo elenco anche i nomi delle persone  e le onomatopee (come i versi degli animali, i rumori del treno, dell’auto …). Per vedere come fare in modo preciso puoi guardare qui.
Poi provate a rifarlo dopo due mesi per vedere se c’è un aumento nel numero di parole prodotte. Penso che molti potrebbero rimanere stupiti perché a volte si tende a sottovalutare le capacità linguistiche dei bambini.

Come possiamo sostenere lo sviluppo del vocabolario del nostro bambino?

La cosa più semplice da fare è parlargli molto, in modo semplice ed adeguato all’età e senza troppe distorsioni (come capita di fare con i bambini molto piccoli).
È utile anche guardare e leggere insieme semplici libri perché questo aiuta ad arricchire il vocabolario. Attenzione però che la lettura del libro non deve essere fatta per ottenere un obiettivo specifico, ma si legge insieme perché è bello passare del tempo vicini e stare tra le braccia di mamma o papà, perché è un momento intimo, di affetto.
Secondariamente avranno anche effetti positivi sui tempi di attenzione che si allungheranno mano a mano che il bambino cresce ed altrettanti effetti positivi sul lessico del bambino che imparerà parole nuove leggendo libri che gli piacciono.
Non vi capita che dopo aver letto un libro più e più volte il bambino anticipi alcune parole come se volesse raccontare lui?
Anche filastrocche e canzoncine possono essere utili, come per esempio “Nella vecchia fattoria” in cui compaiono tutti i nomi degli animali, oppure “Una zia che sta a Forlì” in cui si denominano le parti del corpo.
 

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16 commenti

  • Serena- genitoreinerba.blogspot.it

    Cara mammalogopedista, intanto ti ringrazio per questo bel blog! Poi vorrei sottoporti un problema: gli inizi del linguaggio nei bambini bilingue. Mia figlia di 18 mesi per esempio capisce un certo numero di parole in italiano e nella lingua del papà, ma quando si tratta di riprodurle usa la parola più semplice da pronunciare e non quella corrispondente alla lingua del genitore con cui parla. È normale o le stiamo facendo un po’ di confusione? Ti ringrazio per un’eventuale risposta!

    • Ella Mo'

      Benvenuta Serena, grazie di essere qui. Anche il tuo blog è delizioso.
      Passiamo a noi. In letteratura è riconosciuto che nei bambini bilingue ci puó essere un esordio del linguaggio un po’ più tardivo in quanto si spende più tempo a categorizzare le parole di una lingua per distinguerle dall’altra. Non è detto che sia così, ci sono bimbi che hanno comunque tempi normali nonostante siano esposti a lingue diverse. È normale che all’inizio il bambino usi parole di entrambe le lingue. Di solito rispondo usando la lingua con la quale ci si rivolge loro, oppure con la lingua dominante del genitore, ad esempio in italiano con te (anche se magari le parli nell’altra lingua).
      Il fatto che lei scelga la parola più semplice da pronunciare denota comunque un’alta competenza linguistica. Direi quindi che va tutto per la normale strada e che potete stare sereni!
      Quando inizierà ad andare a scuola sarà esposta maggiormente alla lingua del paese in cui abitate, ma le competenze acquisite nei primi tre anni di vita non andranno comunque perse e lei sarà una bilingue per sempre! Perció continuate ad usarle entrambe (si consiglia di abbaddonarne una solo nel caso di un disturbo di linguaggio).
      Grazie della domanda e magari scriveró un post in merito.
      A presto.

  • BABBOnline

    Noi aspettiamo la ns “esplosione” lessicale cercando di favorirla con miccia e polvere da sparo fatte di lettura di racconti, parlare tanto, cercare di mettersi al livello dei suoi occhi parlando con calma… ma ancora attendiamo il big bang 🙂

  • benedetta

    Cara mamma logopedista ho appena scoperto il tuo blog e spero possa aiutarmi col mio bambino. Ha 3 anni e 4 mesi e da settembre ha iniziato la materna. Ha un ritardo nel linguaggio e da febbraio 2014 ci siamo rivolti al servizio pubblico per un diagnosi. A fine novembre è stato inoltrato iltrattamento terapeutico ad un ente convenzionato ma probabilmente non inizierà prima di giugno.inoltre si tratterà di soli 50 minuti di logopedia una volta a settimana e considerando le vacanze estive e la chiusura del centro forse non saranno nemmeno 8 incontri in tutta l’estate. Sono un po scoraggiata perché adesso sembra avere la sua esplosione lessicale ma non so come aiutarlo. In questo periodo l’aiuto di un logopedista sarebbe auspicabile. Privatamente i costi sembrano proibitivi e si tratterebbe sempre dei famosi 50 minuti a settimana…ma allora mi chiedo: perchè non dare istruzioni ai genitori che possono magari dedicare più di 50 minuti tutti i giornial proprio figlio per sbloccarlou? Io seguo da tempo i consigli sul leggere, parlare giocosamente, non anticiparlo e finalmente ci siamo…ma che fare? Vorrei qualche consiglio per favorire al massimo il suo sviluppo e farlo recuperare…

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      Ella

      Sì, funziona proprio così. Ciò che avviene in seduta viene più ripreso a casa secondo le indicazioni date dal terapista. Per il resto mi sembra che stiate già facendo il necessario. Se vuoi approfondire puoi seguire il link delle consulenze

  • giovanna

    Salve bellissimo Blog… volevo delle delucidazioni? Sono preoccupatissima ho un bambino di 6 anni ke ancora nn parla perfettamente nonostante aver fatto logopedia x 3 anni? Ora va’ da una pedagogista e fa recupero metafonologico,a scuola nn riesce a seguire le lezioni si stanca facilmente si alza e con la psichiatra abbiamo pensato ke forse da dei chiari segni di dislessia e sinceramente i segnali li vedo tutti. Poi ho una bambina di 19 mesi pure lei sta parlando tardi e la cosa mi sta cominciando a preoccupare nn vorrei fare lo stesso errore del fratellino vorrei iniziare il prima possibile ad aiutarla. Lei proprio a differenza del fratellino nn si sforza x niente a farsi capire, lui ad un anno diceva più parole di lei invece lei grida qua do vuole una cosa è troppo capricciosa e piangnucolona la cosa mi preoccupa tanto aiutatemi x favore nn vorrei ritrovarmi ad avere problemi i futuro pure x con lei. Le uniche parole ke dice sono papà mamma ca ( qua- scarpa – vieni qua) peppe, asie (grazie)cacca, babba , si e no lo fa solo con la testa. X l acqua grida e fa segnale se io nn la capisco lei mi esce la lingua x dire ho sete e piange piange piange sempre x tutto…

  • Cinzia Dall'angelo

    Ciao mamma logopedista vorrei sapere le ragioni di un ritardo di emersione del linguaggio.. mio figlio ha 2 anni e mezzo compiuti ora mai il primo di agosto… va al nido dai 18 mesi… e dice una sesantina di parole compresi i suoni.. l’ho portato da una logopedista e ha un’età lessicale di 18 mesi.. capisce tutto.. ma da mamma psicologa che conosce le tappe di sviluppo del linguaggio sono preoccupata.. la logop ci ha proposto degli incontri per stimolare il linguaggio ma sono un paio di settimane iniziato un altro anno di nido che è stanco e non è collaborativo nelle strategie da mettere in gioco.. mi chiedo cosa provoca un.ritardo come il suo.. grazie mille per la risposta

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      Ella

      Per ora rientra nel quadro di un bambino parlatore tardivo. Alcuni di questi bambini recuperano entro i 36 mesi. Non esiste una “causa” sono caratteristiche congenite, come i bambini che portano gli occhiali o quelli che sono impacciati nei movimenti. Spesso c’è famigliarità perchè il substrato è di solito biologico (genetico).

  • Rosse

    Dottoressa ho un bambino di 26 mesi al momento le sue parole sono pochissimi perlopiù canzoncine qualche verso di animale , ciao. Mamma e Papà lo dice se nel gioco glielo chiediamo di ripetere. La mia è una terza gravidanza avuta a 46 anni quindi lui vive in un mondo di grandi dove tutti lo coccolano e lo fanno giocare, purtroppo non ha interazioni con altri bambini perché anche i nostri amici ormai hanno i figli grandi. È possibile che il suo ritardo sia dovuto proprio a questo è cioè perché viene soddisfatto ancor prima di sforzarsi di fare una richiesta? É un bambino con un carattere già abbastanza definito e quando non vuole fare una cosa non c è modo . La ringrazio in anticipo e la saluto.

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      Ella

      Basandomi sulla mia esperienza è più probabile che sia una sua fragilità. I bimbi con queste caratteristiche sono definiti parlatori tardivi e sono meritevoli di interesse dal punto di vista clinico. Le vostre modalità comunicative possono poi rappresentare un ulteriore freno … di nuovo, il logopedista può consigliarvi. Sul blog trovi comunque tanti articoli su come stimolare il linguaggio e puoi iscriverti al gruppo Facebook mamma Logopedista risponde dove trovi anche dei video

  • Ele

    Ciao! Mio figlio sta per compiere i 18 mesi, non è mai stato un grande parlatore ( la lallazione è cominciata al limite del periodo considerato normale). Fa un sacco di versi, ad esempio “oh” se vede qualcosa che lo colpisce, oppure “gnagnagna” ma con le parole vere e proprie ho notato una regressione. Mi spiego: intorno ai 14/15 mesi ha iniziato a dire chiaramente “mamma” per chiamarmi, poi “mommo” che sta per nonno, raramente diceva “nonna” mentre invece “papà “ non rientrava nel vocabolario. Ok. Da un mesetto o poco più dice “pa-pa” (ma non è rivolto al papà, è un suono generico) e non dice più le altre parole. Non dice più mamma o nonna. Rimane solo “mommo” che a volte sembra essere una parola per tutto, come se si sforzasse di dire mamma ma uscisse solo mommo (a volte è momma, per esempio). Cosa possiamo fare oltre a parlargli e leggere? Dobbiamo solo attendere…? Grazie!

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      Ella

      Dipende dal grado di preoccupazione, io preferisco una valutazione precoce e suggerirvi un consulto con un logopedista che possa aiutarvi a stimolarlo, potete attendere anche 3-4 mesi per vedere se si modifica, altrimenti potreste richiedere una consulenza online, in particolare se in famiglia ci sono stati casi di disturbo del linguaggio. Consulenza logopedica on-line

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