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Stimolare lo sviluppo del linguaggio: strategie utili. Eloquio lento, latenze e pause sono un buon modello comunicativo

Tutti noi quotidianamente stimoliamo il linguaggio dei nostri bimbi semplicemente parlando loro. Parlare tanto

ai nostri bambini fornisce un modello, un esempio che da’ tante informazioni per costruire un linguaggio sempre più ricco.

Questo è utile per i bambini che hanno una difficoltà linguistica, ma anche per i bambini che iniziano a parlare.

E’ importante parlare tanto, ma come parlare?

I bambini piccoli con un linguaggio in emersione hanno una elaborazione lenta delle informazioni linguistiche perché non hanno ancora una buona padronanza dello strumento linguaggio; lo stesso vale per i bambini con disturbo di linguaggio.

Quando noi parliamo emettiamo una serie di suoni, parole e frasi che costituiscono dal punto di vista acustico un continuum sonoro, faccio un esempio: quando sentiamo parlare una persona in una lingua straniera che stiamo imparando, non siamo in grado di individuare le singole parole se l’eloquio è molto rapido, allora cosa facciamo? chiediamo di parlare più lentamente. Perché?

Perché siamo lenti ad elaborare le informazioni e quindi, rallentando, diventiamo capaci di cogliere le singole parole e, di conseguenza, le relazioni tra esse, individuare i verbi e infine capire … mano a mano che si diventa più abili, si diventa anche capaci di elaborare e capire più rapidamente.

Questo è ciò che più o meno fa ogni giorno un bambino che sta strutturando il suo linguaggio: estrapola dal continuum sonoro informazioni e regole che gli consentono di individuare gli elementi con significato (parole, verbi, preposizioni) … e questo è ciò che deve imparare a fare un bambino con disturbo di linguaggio a cui le cose si complicano notevolmente perché ha un sistema linguistico deficitario.

Possiamo individuare alcune semplici modalità da mettere in atto per facilitare il bambino in questo compito:

  1. parlare lentamente e con una buona articolazione delle parole aiuta il bambino a capire meglio il modello adulto,
  2. quando si pone una domanda al bimbo è giusto aspettare la sua risposta che potrebbe arrivare un po’ più tardi di quello che noi ci aspettiamo; sta elaborando la domanda per poi elaborare la risposta … questo richiede tempo e fa sì che si verifichino delle latenze. Se in questo meccanismo l’adulto fa di nuovo la domanda, il bambino ricomincerà da capo perché non sa se questa domanda è uguale alla precedente oppure no.
  3. quando il bambino dice qualcosa, guardiamolo saprà che lo stiamo ascoltando (abbiamo già parlato dell’importanza del contatto oculare),
  4. quando il bambino dice qualcosa lasciamolo terminare, non interrompiamolo e non finiamo le frasi al suo posto,
  5. quando stiamo con lui, verbalizziamo ciò che facciamo: “ora ci mettiamo le scarpe perché dobbiamo uscire. pausa. Sai dove andiamo? Pausa. Andiamo a trovare i nonni. Pausa”. Le pause sono un buon modo per facilitare la presa del turno da parte del bambino.

Tutte queste cose che scritte nero su bianco sembrano così complesse, sono ciò che facciamo già spontaneamente. Prenderne coscienza e consapevolezza può aiutarci nei momenti in cui ci sembra di non avere una buona modalità comunicativa con il nostro bambino o capire perché in alcuni momenti non risponde alle nostre domande.

Vi è mai capitato di trovarvi in una di queste situazioni?

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31 commenti

  • rosa

    Mio figlio ha 4 anni 3 mesi ealcune lletterina nn li dice bene tipo sole dice tole oppure casa dice tasa .insomma nn si fa capire bene.mi devo preoccupare.?mi devo rivolgere al foniatra .grazie

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      Ella

      Ciao Rossella, visto che è già grandino ti consiglio di rivolgerti allo specialista per correggere quei piccoli difetti di pronuncia che comunque non sono preoccupanti, si risolvono facilmente con un po’ di esercizio. Chiedi al tuo pediatra a quale servizio rivolgerti in base alla zona dove abiti.

  • Marina

    Buongiorno, ho un bimbo di 2anni e 3 mesi che dice solamente “si” “no” “mamma” “papà” “nonna” “tata” e fa qualsiasi verso di animale! Fa lunghi “discorsi” utilizzando solo questi termini e dei suoni gutturali, naturalmente noi capiamo tutto quello che intende, ma anche fingendo di non capire, lui non accenna neanche a provare ad utilizzare vocaboli nuovi. Che di fa?

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      Ella

      Se hai letto questo post hai già diversi strategie a tua disposizione per stimolare il canale comunicativo-verbale. Dato che però dice ancora poche parole io comincerei a parlarne col pediatra e prenoterei una valutazione presso il servizio di Neuropsichiatria Infantile della tua zona per poter accedere ad una valutazione col logopedista. Dato che ci sarà certamente una lista d’attesa, nel frattempo avrai modo di verificare i progressi e riportarli con precisione al momento della visita. Tienimi aggiornata. Cari saluti

  • Mamma preoccupata

    Cara Mamma Logopedista,
    ho scoperto il tuo blog solo ieri e già ho letto tantissimi post. Credo che mio figlio, che tra due settimane compirà tre anni, abbia problemi di linguaggio. Io sono preoccupata ma tutti attorno a me (da mio marito,ai nonni alle educatrici dell’asilo nido) mi dicono di non preoccuparmi. Lui parla ma sopratutto quando parla velocemente confonde e mangia le parole per cui si fa veramente fatica a capirlo (spesse volte gli chiedo di ripetere ma alla terza ripetizione di ciò che voleva dire leggo la tristezza nei suoi occhi e lui probabilmente legge la frustrazione nei miei perchè non riesco a comprenderlo). Le educatrici mi hanno detto che negli ultimi mesi è migliorato (e anche io lo penso), ma nonostante questo la sua capacità di parlare non è simile a quella dei bambini della sua età (sua sorella si esprimeva perfettamente già a 2 anni e mezzo). Osservando il suo linguaggio vedo che riesce a esprimersi meglio con frasi semplici (soggetto verbo o soggetto aggettivo, tipo trattore grande, macchina bella, mamma bella). Ma quando vuole dire frasi più complesse (o vuole comunicare assolutamente una cosa per cui è molto infervorato) allora non si capisce nulla. Cosa posso fare per aiutarlo? a settembre andrà alla scuola materna e se da una parte penso che la nuova esperienza sarà per lui uno stimolo, dall’altra non vorrei che non essendo compreso venisse isolato (o si isolasse). Insomma vorrei evitare che un’esperienza di crescita e piacevola sia vissuta con ansia.
    Scusa la lunghezza e grazie per la comprensione,
    ciao
    Mamma preoccupata

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      Ella

      Cara Assunta, il blog è nato essenzialmente per le situazioni come la vostra, dove il bimbo è ancora piccolo, ma si ravvede qualche difficoltà di linguaggio che ancora non è chiaro se sia realmente un problema o no.
      Le domande che lei si pone sono molto competenti: il problema, infatti, non è tanto la difficoltà linguistica in sè, quanto le conseguenze che questa può avere sulla socializzazione.
      Certamente il suo bimbo è ancora piccolo e può stare serena per quanto riguarda questi aspetti di stare con gli altri, in quanto ancora il linguaggio a questa età non è fondamentale per capirsi con gli amichetti. Molto più importante è l’atteggiamento che tenete voi e le sue maestre di fronte a questo. Bisogna incoraggiarlo sottolineando tutte le volte che si esprime, quanto è stato bravo (anche se dice male le parole) e mai chiedere di ripetere. Piuttosto riformulare noi correttamente ciò che lui dice in modo da fornire un buon modello che lui possa ascoltare. Il passaggio alla scuola materna, come giustamente dice lei, può essere una occasione di stimolo, ma anche un confronto “duro”. Di solito è più vera la prima affermazione dalla seconda, a meno che il suo bimbo non sia già timido di carattere. Quindi direi che può stare tranquilla, seguendo questi semplici consigli e condividendoli con le maestre e i nonni. Inoltre a questa età c’è una grandissima variabilità tra i bimbi, ma se il linguaggio è davvero poco comprensibile, le consiglio di prenotare una valutazione nel servizio pubblico di riferimento attraverso il suo pediatra, soprattutto per il fatto che spesso c’è una lunga lista d’attesa e quindi, mentre aspetterete il vostro turno, potrete valutare i progressi del vostro bambino. Se per caso voi foste di Milano, penso potrebbe essere particolarmente indicata la vostra presenza al corso del pomeriggio in data 5 aprile. Altrimenti spero di fare presto una piccola guida con le strategie migliori per incoraggiare un buon uso del linguaggio e quindi seguitemi e vi terrò informati. 🙂 sono qui per ogni cosa

  • Antonella

    Cara mamma logopedista,
    Ho un bimba di 21 mesi che ha iniziato a dire la sua prima parola a sette mesi ed è stata mamma, ha iniziato via via cob altre tipo nonna nonno zio ecc. Ora da qualche mese nn ne vuole più sapere chiama solo me mamma e gli altri tutti con solo “ma’”. Continuo a ripetere i nomi e lei niente. Mi devo preoccupare visto che è da tempo che si comporta così?

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      Ella

      Ciao Antonella, direi di no. Nello sviluppo fisiologico del linguaggio ci sono alcune momenti che sono apparenti “regressioni”: Capita di solito quando il sistema linguistico si sta riorganizzando per competenze più complesse. Dovrei capire più o meno quante parole è arrivata a dire prima di “fermarsi”, ma potrebbe essere proprio uno di questi momenti 🙂

  • Gloria

    Cara mamma Logopedista, mio figlio di 21 mesi ha cominciato a nominare autonomamente molte persone e paroline. Sto progettando di farlo entrare a contatto con una ragazza inglese che vivrà con noi a lungo per permettergli di acquisire una seconda lingua. Potrebbe creare un blocco nello sviluppo delle sue abilità linguistiche? Grazie

  • annamaria

    Salve il mio bambino tra 2 mesi compie 4 anni ed ho notato che la frase completa con articolo soggetto verbo nn l’ ha ancora completamente formulata
    Cosa faccio?
    Ho già inoltrato rischiesta alla asl x controllo da circa 6 mesi e sono in lista di attesa
    Vorrei un consiglio?grazie

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      Ella

      Ciao Annamaria, direi che il percorso che hai attivato è quello corretto, so che c’è un po’ da aspettare con i servizi pubblici, ma nel frattempo segui le indicazioni che trovi nei tanti articoli sul blog. Il primo passo da fare è proprio una valutazione del linguaggio per capire se c’è una difficolà che richiede un intervento specifico da parte del logopedista. In bocca al lupo!

  • liliana

    salve!!!
    Sono una mamma di un bambino che ha 3 anni e 8 mesi..
    mio figlio…ancora non parla…anzi parla a modo suo…quindi non resta in silenzio…dice no-nonno-nonna e mamma..ma non sempre…al momento del bisogno e quindi quando c è la necessità!!!
    ho già fatto un ricovero..in neuropsichiatria infantile..ma devo attendere i referti ha fatto l ettrocefalogramma tutto ok..le analisi anche ..i dottori mi hanno parlato di logoterapia ed io sono assolutamente d accodo!
    lui indica..tutto quello che vuole..sa a modo suo farsi capire …la lallazione c è stata…le prime parole anche…ma poi tutto è rimasto in sospeso!!!la pediatra ha sempre parlato di maturazione…e ha sempre escluso l ipotesi di autismo…io non più che pensare…io so com è mio figlio…e sinceramete condivido ciò che mi dice la mia pediatra che l ha sempre visto in questi quasi 4 anni…lei cosa ne pensa dottoressa
    mio figlio…è vivace…spigliato..intelligente..e soprattutto affettuoso..ama ballare correre e giocare!
    grazie per la vostra disponibilità!

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      Ella

      Infatti Liliana, certo l’autismo è l’ultima cosa a cui penserei. In tutta probabilità ha un semplice disturbo del linguaggio che si potrà affrontare bene con un trattamento logopedico. Quando ti avranno consegnato i referti ti spiegheranno come fare per continuare il percorso con un logopedista. Tienici aggiornati 🙂

  • francesca

    Salve ho un bimbo di 5 anni che ancora non articola bene le parole tutti mi dicevano di non preoccuparmi ma io penso che il bambino abbia bisogno di un aiuto. Posso aiutarlo io attraverso quello che ha scritto lei e con l’ausilio di schede, o pensa sia il caso di rivolgermi ad uno specialista?

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      Ella

      Cara Francesca, dipende da quali e quanti sono questi difetti. Io in genere consiglio di rivolgersi a un logopedista, non ho idea di che tipo di “schede” tu possa usare. Gli interventi sono misurati sulla difficoltà in modo molto dettagliato, perciò penso che sarebbe molto meglio affidarlo a un logopedista.

  • Stefano

    Gentilissima mamma logopedista sono il papà di una bellissima bimba di 2 anni e 4 mesi. La Bimba purtroppo non parla ancora, dice mamma lallando, cacca, a volte latte generalmente chiama tutto “go go” quando vuole qualcosa. Capisce le parole ma quando è distratta da qualcosa tipo tv non ti risponde. Noi temiamo sia un disturbo dello spettro autistico. Abbiamo fatto un ricovero in ospedale dove il quadro non è ancora chiaro ed è un caso da monitorare e rivedere. Per la psicologa dell’ospedale, dopo la seduta di valutazione, non sembra autismo perché a livello cognitivo, psicomotorio, motricità fine, neurologico non ha nessun deficit, ha un punteggio basso nella comunicazione e leggermente nell’interazione. Ora noi vorremmo avviare un percorso di logopedia e stiamo aspettando la diagnosi dall’ospedale nel frattempo vorremmo iniziare da casa a stimolarla Con un percorso non dico strutturato ma che ci consente di non perdere tempo perché si sa … a questa età quello che si trascura si perde. Grazie di cuore.

  • Anastasia

    Cara mammalogopedista ho una bambina di 17 mesi e 20 giorni e sono un Po in ansia per lo sviluppo del suo linguaggio. Fino a qualche mese fa diceva qualche parolina tipo “capelli,lei diceva LILLI, per indicare un bimbo/a diceva anche LILLI, mamma papà li diceva a modo suo,o faceva anche il verso del cane” ora nulla di tutto ciò,come se ha avuto una regressione,è da qualche settimana ha iniziato a parlottare dicendo TATATA TETETETE TITITI,tipo frasi fatte di queste sillabe.Mi chiedevo se tutto ciò è normale o devo preoccuparmi.Grazie di cuore.

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      Ella

      Probabilmente la bimba ha in mente una serie di parole che però produce a modo suo e che voi non siete in grado di individuare. A questa età dovrebbero esserci almeno una 20 di parole presenti. Controlla i progressi nel corso dell’estate e parlane col pediatra. Se tra 3-4 mesi non si fosse modificata la situazione prenderei in considerazione una consulenza con un logopedista. 🙂

  • Valentina Caldarella

    Buonasera,
    Mi chiamo Valentina e sono mamma di un bimbo che tra due settimane compierà 3 anni.
    Lui all’età di undici mesi parlava diceva mamma, papà,acqua,basta, dai dai e fame. Da quando è stato operato di ipospadia distale e aveva l’età di 13 mesi ha smesso tante cose; prima come il camminare, alimentarsi da solo e di parlare. Ora cammina ma non vuole alimentarsi da solo e dice solo mamma, papà, cacca, e ripete le vocali ma è raro non è spesso.
    Secondo il neuropsichiatra lui è in uno sprettro autisco, ma non ha fatto nessun accertamento l’ha visto una volta e tutt’ora cerchiamo di essere contattati, avevo provato ad andare da uno in privato ma ci dicono che ha valore solo il neuropschiatra che lavora con l’asl e non in privato.
    Vorreì avere un consiglio grazie.

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      Ella

      No è vero che ha valore solo il medico della ausl, anche se certamente la parte burocratica può essere più fluida con un percorso interamente pubblico. Io anche vi consiglio la via pubblica, ma cercate di insistere perchè non dovete aspettare troppo, prima ci si muove meglio è. Il servizio privato potrebbe essere utile nel frattempo che si avviano tutte le cose nel pubblico.

  • Amela

    Salve, mia cugina di 2 anni e 7 mesi non parla. O meglio all’età di 1 anno diceva solo papà e adesso non dice niente e non interagisce in nessuna maniera. Quando vuole qualcosa ti prende per la mano e ti fa capire cosa vuole ma finisce tutto qui. Il padre (mio zio) è molto preoccupato e non sa a chi volgersi in quanto loro vivono in Albania e là le hanno detto che è soltanto un capriccio della bimba. Infatti stiamo pensando di portarla in Italia e fare tutte le visite che servono da un privato. Ma intanto cosa possono fare i genitori a casa? Grazie

  • Bernadette Patti

    Buongiorno,
    Sono la mamma di una bimba di quasi tre anni che da un paio di mesi ha cominciato a balbettare a fasi alterne. Prima 10 GG in un mese e poi perfetta fluenza, adesso si alternano giorni di perfetta fluenza a giorni di esitazioni, blocchi e balbettii. Il tutto cambia nel giro di 24h senza un motivo apparente.
    Premetto che la bambina ha un linguaggio molto sviluppato ed una notevole vivacità .
    Devo preoccuparmi?

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      Ella

      Preoccuparti no, occuparti si. Puoi prima di tutto leggere gli articoli dedicati qui sul blog, ne trovi diversi che ti spiegano cosa osservare e come. Basta inserire in casella di ricerca “balbuzie”. Un’altra possibilità è fare un primo colloquio online con la mia collega specializzata in questo che ti fornirà tutte le indicazioni del caso. Consulenza logopedica on-line

  • Iazzetta Mario

    Buongiorno, sono il papà di un bimbo di otto anni al quale, da piccolo è stato diagnosticato un ritardo del linguaggio. Dopo diversi anni trascorsi fra logopedia e psicomotricità, il problema sembra essere sostanzialmente superato. L’unico “problema ” che ancora sussiste è un eloquio poco fluente…soprattutto quando si tratta di esprimere dei concetti un po più articolati….nel senso che sembra non trovare le parole per esprimere ciò che ha ben chiaro nella mente. Siamo in continuo contatto con uno specialista che ci ha detto che il problema è legato alla “memoria di lavoro” e ci ha consigliato degli esercizi per allenarla. Inoltre, ho notato, che esercizi quali la lettura e la comprensione di testi anche scolastici, risulta essere benevolo nei confronti di questa difficoltà. Volevo, gentilmente un consiglio da lei in merito…

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      Ella

      Buongiorno il linguaggio è fatto di tanti “livelli”, alla base ci sono i suoni, area dove ipotizzo il suo bambino abbia avuto le difficoltà, poi negli anni si strutturano i livelli più “alti”: frase, narrazione, metalinguaggio … spesso ci si limita a riabilitare i suoni, ma ciò che andrebbe fatto è strutturare anche i piani superiori. Ipotizzo il bimbo abbia qualche residuo nella rapidità di recupero delle parole che rende difficile mantenere fluido un discorso. Senz’altro c’è un coinvolgimento della memoria di lavoro (ma questo vale praticamente per tutte le attività dell’essere umano), ma credo sarebbe opportuno fare un aggiornamento della valutazione linguistica e prendere in considerazione un breve percorso logopedico volto a questi aspetti specifici.

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