Giochi e libri,  Vita Eco

Avere troppo di tutto

Camilla contatto oculare 051
Sono figlia degli anni ’70. Sono cresciuta a suon di cose passate da cugini vari e vicini da casa e vi garantisco che quando i miei Moon Boot azzurri che furono di mio cugino si sciolsero (letteralmente) io piansi, nonostante avessero garantito i loro buoni 20 anni di vita.
Trovato un lavoro ed indipendente sono stata figlia del consumismo e qualche soddisfazione me la sono tolta. Nei mesi scorsi, però, ci siamo avvicinati ad uno stile di vita un po’ meno consumistico; oddio, una gran sprecona/spendacciona non la sono mai stata venendo da una famiglia numerosa e semplice, come vi raccontavo sopra e mi è sempre stato insegnato che “il troppo stroppia”.

Ho sempre cercato di non buttare, ma donare le cose che non mi servivano più o far girare i vestiti delle bimbe ad amiche che poi hanno reso con gli interessi, insomma, ce la siamo sempre cavata bene. Ho frequentato i mercatini, ho fatto affari veri e tutt’oggi faccio qualche giro per dare nuova vita alla libreria delle bambine.

Dopo il trasloco, mi sono imposta di tenere assolutamente sotto controllo il numero di cose che possediamo e diciamo che ci sono riuscita, insomma, mi sembra di fare un buon lavoro, ma in realtà, se guardo oggettivamente le cose, con i vestiti nostri potrei aprirci un negozio, con i libri una libreria (se non una biblioteca) e con i giocattoli una ludoteca. Ecco, insomma, la strada è ancora un po’ lunghetta. Il problema della quantità peggiora mano a mano che i figli crescono, quando cominciano a fare richieste ben precise, e i nonni … i nonni … argh! … poveracci loro fanno il loro mestiere, ma mi viene un nervoso quando vanno in edicola e riescono a spendere 10 euro per volta …

Ovviamente i giochi della grande non si possono contare ed ogni volta che entro nella sua cameretta mi sento un po’ male: ma come si fa ad insegnare il valore delle cose?

Dubbi di mamma, cerco di dare il buon esempio, ma non è facile, abituati come siamo ad avere troppo di tutto. Vi racconterò mano a mano i progressi, i successi ed anche gli insuccessi.

Come dite? Cosa c’entra la foto iniziale? C’entra, c’entra … ci siamo messe a fare il detersivo in casa, ma questa è un’altra storia, anzi, un altro post!

 

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Intanto qualche utile lettura per cambiare un po’ la prospettiva:
Bebè a costo zero” di Giorgia Cozza. Il Leone Verde. Guida al consumo critico intorno alla nascita di un figlio.
La vita ridotta all’osso” di Leo Hickman. Ponte alle Grazie. Un anno di trasformazione eco di una famiglia consumista.
Giochi con me?” di Claudia Porta. Il leone Verde. Creare giochi insieme per volersi bene ed educare i figli al valore delle cose.
Qualche sito interessante di Vita Eco:
Natural-mente-stefy: penso che conosciate tutti questa mamma che fa tutto da sé. Se non la conoscete ancora, fate un giro sul suo blog, è pieno di belle idee. L’ultimo post parla proprio di autoproduzione e baratto.
Green Me: fonte inesauribile di conoscenze ed idee.

5 commenti

  • Cinzia T. - Mammarum

    eh questa cosa preoccupa un bel po’ anche me! Io sono cresciuta in una famiglia che stava bene, ma nonostante questo i miei genitori mi hanno sempre insegnato che quello che mi regalavano me lo dovevo guadagnare. COsì sì, magari ho avuto sempre quello che volevo, ma arrivava per bei voti a scuola, aiuti in casa, etc.. e cmq ma troppi regali e sopratutto raramente fuori da compleanni, promozioni, etc..
    Mio marito invece è vissuto in una famiglia dove se lui chiedeva un giubbotto, ne arrivavano 2 di due colori diversi! Se chiedeva una macchinina, ne arrivavano 4 modelli diversi,e tuttora è così!

    Sarà un caso, ma tuttora quando io compro o ricevo qcs in regalo, mi sembra di essere molto più felice di lui…

    Ora anche a me piace fare dei regalini, magari alcuni giochi li ritengo anche stimolanti e utili, ma sono preoccupatissima per il futuro… Cecilia ha 2 anni e mesi, quando inizierà a dire mi piace quello, mi piace questo… cosa succederà??
    aiutooo

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