Buon Natale Mostri!
Ma che avete capito?! Non dico a voi, miei cari. Non siete affatto dei mostri, anzi vi ringrazio per seguirmi così numerosi, inaspettatamente; da quando in aprile è nato il blog di Mamma Logopedista, mi avete dato tante soddisfazioni.
Lo so che ultimamente vi sarete chiesti che fine ho fatto, ma purtroppo per una serie di motivi, ho avuto poco tempi da dedicarvi.
Perciò oggi vorrei salutarvi per bene con un bel post su di un libro natalizio e facendovi gli auguri.
Questo libro ha una storia un po’ speciale (grazie al blog mi succedono spesso cose speciali); un giorno una cara amica mi dice: “Guarda, non ti offendere, ho comprato un libro molto bello per il mio bimbo e ho pensato che fosse proprio adatto a te, mi vergogno un po’ perché l’ho preso tra i libri usati, è vecchio, ma così bello …”.
Offendermi io?! Ma mi ha fatto un doppio regalo!
Prima di tutto un regalo fa sempre piacere, soprattutto se senti che ti è stato fatto proprio pensando a te, ai tuoi gusti e, come in questo caso, estemporaneo; secondo anch’io frequento mercatini dell’usato e spesso trovo libri praticamente nuovi con cui rimpinguo la piccola libreria delle mie bambine.
E cosa ne faccio dei libri che cadono in disuso? Be’, ho messo in piedi un gruppetto di mamme con cui ci scambiamo le cose e qualche volta li regalo.
Ci sono due gruppi su facebook che io adoro: “Te lo regalo se viene a prenderlo” (EmiliaRomagna) e “Baratto a Parma” dove ho conosciuto tante belle persone e dove ho potuto donare e scambiare, dare e ricevere, ma soprattutto condividere un nuovo modo (nuovo almeno per me) di dare valore alle cose: il riuso. Questo è stato molto educativo anche per la mia bimba più grande che ha cominciato a capire che alcune cose sono veramente superflue e che non è così male staccarsene; spesso è lei che mi dice di non usare più una cosa e poi mi chiede: ”mamma, questo a chi lo possiamo regalare?”.
Insomma, dicevo che mi arriva questo regalo inaspettato “Buon Natale Mostri!” di Jo Hoestlandt.
Le illustrazioni di Philippe Bertrand, devo dire, non mi entusiasmano particolarmente, ma la storia è bellissima: narra di un piccolo mostro, Oxy, abituato a mordere ogni cosa e che, come ogni mostro che si rispetti, non ha amici. Poi, un giorno, il giorno di Natale, incontra un piccolo coniglietto bianco e decide di non mangiarlo, ma di tenerselo come amico, scatenando le ire di tutta la famiglia …
La particolarità del libro, al di là del messaggio, è che contiene una quantità infinita di ossimori, da qui il nome del piccolo mostro protagonista: Oxy.
L’ossimoro è l’accostamento di due termini che hanno significati opposti e che quindi rendono la lettura buffa e divertente, ecco alcuni esempi: mio orribile tesoro, caro orripilante papà, deliziosamente vomitevole …
La mia bimba si è divertita un sacco e mi guardava con aria interrogativa perché, effettivamente, il libro è scritto tutto così dall’inizio alla fine e se letto con un po’ di pathos ha degli effetti veramente esilaranti!
Sapete poi che apprezzo in modo particolare i testi che usano i sinonimi e che non si fossilizzano sui soliti banali termini, soprattutto se rivolti a bambini che stanno costruendo il loro vocabolario; a cosa servirebbe altrimenti, leggere?
Ecco che qui troviamo un’infinità di termini per dire brutto: orrendo, abominevole, orripilante, disgustoso, mostruoso, schifoso, lurido, orribile, atroce … e questi solo nella prima pagina!
Inutile dire gli effetti dell’uso di parole “proibite” solitamente ai nostri figli: stupido, imbranato, cacca, fa schifo … una lettura mostruosamente divertente!
Che dire, ecco il mio ultimo post dell’anno. Non mi resta che salutarvi e ringraziarvi, augurandomi di ritrovarvi tutti ed anche di più nel 2013.
Buon Natale mostri!
di Jo Hoestlandt
Illustratore: Philippe Bertrand
Illustratore: Philippe Bertrand
Editore: Motta Junior, 2002
2 commenti
Eventi Milano
Buon Anno, Mamma!
Attenzione, in alto nel blog si vede il codice Analytics del blog, UA-34439664-1, probabilmente è stato inserito in una posizione sbagliata della pagina 😉
Paolo
Ella Mo'
Grazie Paolo, lo so, devo toglierlo. 🙂