Area Logopedisti,  Linguaggio

Fiaba – Training fonologico e metafonologico compie 1 anno!!

Camo Carta

 

Un saluto e buon lavoro a tutte le colleghe logopediste!!!

Torta con una candelina!!!

Vi descrivo una delle attività sulle “non-parole” contenute nel mio libro FIABA-Training fonologico e metafonologico.  Attività sulle coppie minime, che proprio lo scorso 6 marzo 2013 ha fatto capolino tra le edizioni Erickson.

Diventare esperti nei suoni della lingua italiana aiuterà i bambini ad associare a ciascun suono le corrispondenti lettere in modo stabile.

Tutto origina dai 38 personaggi della fiaba, tra cui molti gemelli, a cui ho assegnato perlopiù nomi inventati ossia “non-parole” in coppia minima (CAMO e GAMO, RUFO e LUFO, MUPI e MUBI, PELISSA e PELIZZA, MOMO’ e NONO’ ecc…). Tutte le attività descritte possono essere svolte a scuola o in un ambulatorio logopedico con qualche semplice modifica.

Il bambino può ascoltare la fiaba dalla voce di un genitore a casa o da un insegnante a scuola e può giocare con le figurine che hanno i punti forza per fare sfide. Può ascoltare e riascoltare i nomi, giocare con i nomi simili dei personaggi ed affinare la sua capacità di differenziarne i suoni mediante l’impianto fantastico di una fiaba che potrà essere drammatizzata, mimata e a Carnevale nella scuola dell’infanzia … anche indossata!!!

L’attività che vi descrivo si chiama: “Col cappellino divento l’impostore” (l’impostore è chi vuole confondersi con uno dei personaggi della fiaba) e ha l’obiettivo di proporre la discriminazione di coppie stabili di non-parole relative ai nomi dei personaggi (es.: DIMI e TIMI) da non-parole assunte a nomi dell’impostore (es.: CHIMI o FIMI o VIMI o GHIMI ecc.) ossia nomi simili, coppie minime del nome di un personaggio della fiaba.

Ad un bambino viene chiesto di indossare un particolare cappellino di carta che si può realizzare maneggiando forbice e colla (il cappellino è nel libro) e di mettersi in cerchio con altri bambini. Un altro bambino è invitato a mettersi al centro del cerchio in modo che quando sentirà un adulto pronunciare il nome di un personaggio della fiaba potrà lanciare il pallone che gli è stato dato ad uno dei bambini senza cappello del cerchio, che a sua volta lo potrà rilanciare al centro. Quando sentirà il nome di un impostore potrà lanciare il pallone al bambino con il cappello il quale potrà prendere il pallone, consegnare il cappello ad un altro bambino del cerchio e mettersi al centro al  posto del bambino che gli ha lanciato la palla.

Il “cappellino dell’impostore” o “cappellino cambia nome” può far cambiare anche il nome reale del bambino che lo indossa … VEA invece di BEA, o MANTO o MARTO invece di MARCO e quando l’adulto dirà: “…..” via allo scambio dei ruoli e dei cappelli nel gruppo!!!

Una possibile variante può essere quella di non utilizzare temporaneamente il cappellino, mantenere i bambini in cerchio in modo che quando il bambino in centro con la palla sentirà due nomi uguali tra loro (DIMI, DIMI) lancerà la palla ad un compagno e quando invece sentirà 2 nomi diversi tra loro (DIMI e VIMI) si alzerà e lascerà il posto al centro ad un altro bambino.

 

 

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Elena Iiritano (con due I)

Logopedista in possesso di Laurea abilitante alla professione di Logopedista
esperta in terapie logopediche rivolte al bambino e all’adulto lavora a Parma

 elenaiiritano@gmail.com  

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Ha pubblicato in marzo 2013 il libro FIABA-Training fonologico e metafonologico Attività sulle coppie minime

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