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Fiaba – Training fonologico e metafonologico

fiaba

 

 

Durante l’ultimo anno di scuola materna il bambino sviluppa una nuova abilità che si chiama metalinguaggio che consiste nella capacità di ragionare sulle parole in modo indipendente dal loro significato (che possiamo conoscere o meno), facendo riferimento alla loro struttura fonetica e fonologica. Questa abilità di separare significati e forma è necessaria per acquisire la letto scrittura: per fare un esempio chiaro io posso scrivere la parola “metempsicosi” pur non sapendo cosa significhi perché per farlo uso la corrispondenza tra il suono che sento e il simbolo (lettera) che corrisponde a questo suono (in gergo grafema).Questa capacità è di solito sottolineata e allenata durante l’ultimo anno di scuola materna proprio allo scopo di renderla cosciente e consapevole per poter poi essere usata ai fini degli apprendimenti di lettura e scrittura.

La collega logopedista Elena Iiritano ha pubblicato con Erickson l’interessante libro “Fiaba-training fonologico e meta fonologico” pensato proprio per esporre i bambini a stimoli specifici per lo sviluppo di queste competenze. Elena ha strutturato una fiaba utilizzando l’artefatto delle coppie minime (fonologiche) molto usato in riabilitazione che inducono il bambino a ragionare sulle parole. Per esempio i nomi dei personaggi (inventati e quindi non-parole) sono in contrasto fonologico  tra loro come Ciapo e Giapo che si differenziano per un unico elemento e cioè la sillaba iniziale; una con consonante sorda e una con consonante sonora (una coppia minima, appunto, nella lingua italiana).

Ecco come lei stessa parla del  suo libro:

La mia fiaba è uno strumento moderno per far “scoprire” i suoni delle parole …, le sue illustrazioni sono utili per farne “vedere” i suoni e le sue figurine sono fatte per “giocare” con tutti i suoni delle parole.

Nella fiaba si sentirà parlare del principe CAMO che ha le orecchie come quelle di un CANE.  CANE e CAMO hanno CA in comune. Il bambino conoscerà anche GAMO il fratello gemello di CAMO. GAMO ha i baffi da GATTO. I bambini ascolteranno una fiaba con i nomi dei personaggi abbinati a parole con le quali hanno un suono sillabico comune (GA in GATTO e GAMO) e previsti a coppie con un suono (fonema) che li differenzia (CAMO e GAMO).

Questi giochi linguistici si ripetono in tutta la fiaba e prevedono nei NOMI dei personaggi proprio tutti i suoni della lingua italiana (inventario fonetico completo).

 

La fiaba è stata scritta in tre versioni per l’ascolto con gradi di complessità crescente da proporre nella scuola d’infanzia e tre versioni per la lettura da proporre alla scuola primaria.

L’opera è molto articolata per consentire al bambino di fare una esperienza di ascolto bilanciata e guidata in cui gli stimoli sono studiati per “indurre” il bambino ad un ragionamento sul contrasto fonologico.

Oltre alle fiabe per l’ascolto e per la lettura c’è anche un mazzo di 144 carte con i personaggi della storia che consentono di fare diversi giochi-sfida (tutti descritti con istruzioni precise) tra i bambini.

Nel libro sono suggerite in modo dettagliato varie possibili attività metafonologiche collegate alla storia, tuttavia l’esperienza stessa del logopedista o dell’insegnante che lo utilizzerà consentirà un uso fantasioso del materiale in base al risultato che si vuole raggiungere.

Certo il libro è adatto anche per i genitori, Elena stessa mi dice come per lei sia stato fondamentale il ruolo di mamma e come tutta la sua numerosa famiglia abbia collaborato alla riuscita del progetto:

… la natura mi ha regalato 3 meraviglie, i miei figli, che in vario modo hanno tutti collaborato alla fiaba che è appena stata pubblicata: chi due anni fa ha ascoltato la lettura integrale della fiaba durante una mia breve e forzata convalescenza a letto, chi ha suggerito geniali variazioni della storia e chi ha corretto qualche bozza; aiuti che si sono rivelati sapienti e veramente utili.  La pubblicazione di questa fiaba, rappresenta un evento eccezionale per tutta la mia famiglia.

Il libro di Elena Iiritano è sicuramente ricco di spunti fonologici interessanti (e difficilissimo da descrivere qui in poche parole); edito da Erickson, lo potete acquistare andando a questo link.

Inoltre Elena, che è logopedista da 25 anni, promuove laboratori di metalinguaggio sul territorio di Parma, troverete molte informazioni utili sul suo sito Fiabe Logo Elena.

4 commenti

  • annamaria

    Grazie di questo suggerimento. Pensi che mamme come me con bambini piccoli con ritardo di linguaggio, possano usarlo? Mia figlia fà sempre confusione tra i suoni.

    • elena iiritano

      Ti risponde l’autrice… un’amica mi ha riportato l’esperienza di questa estate di una nonna, insegnante di scuola primaria in pensione, che ha letto la fiaba contenuta nel libro seguendo le indicazioni … dalla versione A ecc…, ai suoi tre nipotini di età decrescente dai 6 anni in giù. La cosa che mi ha reso più felice è stato sapere che tutti si sono divertiti veramente molto con la fiaba, il cappello e i personaggi. In famiglia l’utilizzo ideale è l’approccio ludico. Il materiale è già così strutturato da non richiedere a un genitore che lo usa “di dover insegnare qualcosa”, solo di divertirsi usandolo … indirettamente l’ascolto e il maneggiare le figurine parlando dei personaggi permette di fare a tutti i partecipanti un’esperienza, differente in base all’età, che può risultare stimolante dal punto di vista fonologico. Se i bimbi sono troppo piccoli … si può aspettare un po’.

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