Scelte di una mamma 2.0
Con l’ingresso alla scuola elementare di mia figlia (3 anni fa), sono cambiate tante cose e si è reso necessario fare delle scelte. Anzi una scelta: tempo pieno o tempo normale … Perché ve ne parlo ora, mi direte, ora che la scuola é già iniziata e le decisioni sono state già prese? Forse il tempismo non è il mio forte, ma i post mi vengono dal cuore e sono frutto di pensieri vorticosi che il più delle volte mi frullano in testa e che prendono forma al’improvviso una sera o, come in questo caso, durante un viaggio in aereo, cosa ci volete fare? Sono una mamma 2.0!
Così é capitato che la quarta elementare per noi sia stata il punto fatidico della presa di consapevolezza di scelte fatte prima, molto prima. Per diversi motivi abbiamo deciso di non iscrivere la nostra bambina più grande al Tempo Pieno; prima di tutto penso che 40 ore trascorse a scuola in una settimana siano davvero troppe, perciò avendo le condizioni lavorative che me lo hanno consentito, ho preferito un tempo ridotto di 27 ore che mi sembra più che sufficiente.
Naturalmente dal mio punto vista di mamma lavoratrice 2.0 con marito spesso all’estero questo comporta svantaggi e difficoltà incredibili, tipo:
- Alzarsi sempre intorno alle 6 e andare a sdraiarsi di solito non prima delle 23/24,
- saltare regolarmente il pasto o consumare un rapido panino alla scrivania e nonostante tutto ingrassare,
- correre sempre da casa-scuola- lavoro e ritorno (a proposito, ho deciso di ricomprarmi la bicicletta elettrica…) e per fortuna non abito a Milano,
- lavorare part-time, che di per sé dovrebbe essere un vantaggio (almeno per me) tranne quando ci sono i periodi clou al lavoro e quando la tua responsabile ti “accusa” bonariamente di esserti casalinghizzata, che comunque non è che sia poi cosí male stare più a casa che al lavoro … Ah! Già! Dimenticavo che anche lo stipendio si fa piccolo piccolo nonostante siano comunque 28 ore settimanali,
- non avere mai un secondo libero,
- dovere studiare da capo tutto quanto già studiato, soprattutto le materie che più ho odiato a scuola,
Ecco, ora sarebbe il turno dei vantaggi, vedo di convincervi:
- Io sto con lei e elei sta con me è già questo dovrebbe bastarmi (nota: ricordarsi di non vivere per i figli, loro non sono di mia proprietà e un bel giorno mi lasceranno per andare per per la loro strada. Nota della nota: quando arriverà quel giorno ricordarsi di non rinfacciare tutto questo con frasi tipo “con tutto quello che ho fatto per te!”) ,
- paradossalmente con la mia presenza penso di lavorare sulla sua autonomia: insegnandole ora a organizzarsi il pomeriggio per fare i compiti e ricavare il giusto tempo per lo studio, imparando a ridurre i tempi con schemi i e picc … Tutto questo costa fatica ed impegno oggi, ma spero che dia i frutti domani.
- Vivere la casa, per me è importantissimo; adoro essere impegnata in faccende tipiche da mamma o a bloggare un pochino quando riesco, avendo di fianco la piccolina che gioca sul tappeto con i lego. Oppure studiare sul divano, con i piedi per aria come facevo da ragazzina…
- avere qualche pomeriggio libero per potere fare qualcosa con le bimbe o poterle portare da un’amica o se c’è bello al parco.
Insomma, forse tutto è un po’ confuso tra vantaggio svantaggi, il confine non è così netto; ciò che si molla da una parte, forse si perde dall’altra,
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Consigli bibliografici:
“Insegnare e imparare con le mappe” di Flavio Fogarolo, Marco Guastavigna. Edizioni Erickson.
“Missione compiti, manuale di sopravvivenza per genitori”. Gianluca Daffi. Edizioni Erickson.