-
Logopedia con i piccolissimi: i giochi che utilizzo di più durante il trattamento
Chi mi segue da un po’ sa che mi occupo in modo particolare di bambini piccolissimi che non hanno avuto l’esordio del linguaggio o che parlano molto poco o molto male. La maggior parte dei bambini che seguo ha un’età compresa tra i 27-28 mesi e i 3-4 anni. In particolare per i bambini intorno ai 3 anni, una delle cose più difficili è rendere divertente la seduta pur ripetendo più e più volte la stessa attività per acquisire nuove competenze. Trai i materiali che utilizzo, oltre a immagini, figure, tabelle … ci sono giochi classici come gli animali della fattoria e giochi ad effetto sorpresa o a scomparsa. Vi…
-
Trattamento logopedico: tempi e modi
E’ difficile immaginare in cosa consista un trattamento logopedico sul linguaggio e, forse, è anche difficile spiegarlo, ma proviamoci.
-
“A casa però non vuole fare gli esercizi!” – L’importanza di motivare (e motivarsi) al trattamento logopedico
di Alessandra Pennati, logopedista “Dottore/ssa, con Lei mio figlio è bravo, ma a casa proprio non riusciamo a convincerlo…” … quante volte a noi Professionisti capita di ascoltare frasi come questa! Ancor più scoraggiante può essere sentirsi dire “Sì, gli esercizi li abbiamo fatti tutti”, per poi rendersi conto che – in effetti – nessuna delle indicazioni che abbiamo dato è stata seguita e che forse il fantomatico “quaderno” ha soggiornato in auto per tutto il tempo trascorso dall’ultimo incontro. È evidente che, in entrambi i casi, abbiamo un problema; di chi è dunque la responsabilità? Per il momento, possiamo dire con certezza a di chi non è: sicuramente, la…
-
Coloriamo la frase!
di Jenny Rio, logopedista LA FRASE Lo studio attento ed appassionato del linguaggio da parte dei linguisti ci ha permesso di capire come è organizzata la nostra lingua dal punto di vista dei suoni (fonologia), delle parole (semantica) e delle combinazioni di parole (morfo-sintassi). In particolare, nel campo della sintassi, la linguistica ci insegna che il nostro linguaggio è strutturato in frasi. Mi soffermo qui sul concetto di frase perché questo riveste un ruolo fondamentale nel lavoro del Logopedista di stimolazione del linguaggio con i bambini che fanno fatica ad apprendere a parlare. L’intuizione fondamentale su cui si basa lo studio della sintassi è che la frase non è semplicemente…
-
Il disturbo del linguaggio non è una patologia. Ecco perché è importante la valutazione logopedica
La cosa più difficile da comprendere dei disturbi del linguaggio così detti specifici, è che non sono delle patologie. Cosa significa? Significa, per esempio, che molti dei bambini che manifestano difficoltà espressive linguistiche, sono bambini che conservano un normale sviluppo in tutte le altre competenze: sono cioè bambini sani, che hanno avuto un normale sviluppo motorio, per esempio hanno camminato intorno all’anno o poco più. Sono bambini che si alimentano normalmente, che si relazionano e che sembrano comprendere bene le parole che vengono rivolte loro. Anche lo sviluppo cognitivo è adeguato, sono bimbi che giocano e che sono interessati al mondo che li circonda. A questo punto accade il malinteso.
-
Giochi allena-menti! Esperienze di una logopedista
di Giulia Delfino, logopedista Sono una logopedista e lavoro prevalentemente con l’età evolutiva; adoro conciliare il mio lavoro con una particolare passione, ovvero quella dei board games, cioè i giochi da tavolo. Non pensate subito alle eterne partite a Monopoli o Risiko, perché le tipologie dei giochi da tavolo sono davvero le più disparate. giochi filler In particolare in questo articolo vorrei parlarvi dei giochi filler, letteralmente riempitivi, che hanno la caratteristica di essere molto veloci, con poche regole chiare e precise e dal divertimento assicurato.
-
Trattamento logopedico dei Disturbi del Linguaggio: il ruolo del gioco
di Chiara Baioli, Logopedista Quando il proprio figlio accede ad un percorso logopedico per un disturbo o difficoltà più specifiche del linguaggio, è naturale per un genitore chiedersi in che modo il logopedista organizzerà il lavoro, come riuscirà a coinvolgere il piccolo su questi aspetti e a quali tecniche farà ricorso per stimolarne il linguaggio. Premesso che ogni situazione è differente, e che il logopedista deve essere in grado di capire quale metodologia si adatta meglio al bambino che ha di fronte, è possibile individuare nella letteratura almeno tre modalità di approccio logopedico: quello diretto, quello naturalistico e quello ibrido.
-
Soddisfazioni
Il lavoro di logopedista non manca certo di soddisfazioni. Lavorando poi con bambini di età molto bassa, le possibilità di successo pieno aumentano notevolmente se si tratta di disturbi di linguaggio.
-
Come riconoscere un buon logopedista
Mi capita spesso che i genitori mi scrivano oppure giungano presso il mio studio dopo una brutta esperienza che hanno avuto portando il proprio bambino da un logopedista. Questo può succedere sia rivolgendosi al servizio pubblico che al privato e spesso può essere motivato anche da “questioni di pelle” che non hanno a che fare effettivamente con la competenza professionale. Premesso che esistano buonissimi professionisti, cercherò comunque di rispondere a un po’ di dubbi portando alcuni personali spunti di riflessione per orientarsi nella scelta di un buon logopedista. Ecco alcuni aspetti non trascurabili: