Linguaggio

Il linguaggio dei bambini; meglio non fare confronti, ma se proprio non puoi resistere …

Fare confronti tra come parla il nostro bimbo e come parlano gli altri è quasi inevitabile: salta all’orecchio a tutti un bimbo di due anni che parla perfettamente, così come, probabilmente, ma forse meno, salta all’orecchio un bimbo di 3 anni che parla male.

Chiaro dunque che un po’ di ansia viene: a noi mamme, alle nonne e pure alle tate della scuola qualche volta.

E ci si ritrova a chiedersi: “Com’è che questo figlio non parla bene come gli altri? Eppure è svelto, sveglio, intelligente e  sa fare tutto!!”

E così si comincia a pensarle tutte: è pigro, non ha voglia, è timido … è stupido! E succede che il povero Marco, che ha due anni e mezzo, si ritrova a dover reggere il confronto con la sorella che alla sua età parlava come un libro stampato.

Dicevamo quindi che sarebbe meglio non fare confronti, ma dato che penso sia proprio inevitabile, meglio farli con un po’ di buon senso e con qualche informazione corretta sullo sviluppo del linguaggio nei bambini.

Se sei tu mamma che soffri nel confrontare i tuoi figli, cerca di tenere in considerazione alcuni riferimenti di massima che potrebbero aiutarti a contenere la preoccupazione:

  • in linea di massima le femmine parlano più precocemente e meglio dei maschietti (per poi colmare le differenze giunti ad una certa età) che spesso, invece sono più proiettati a giochi motori;
  • la tua memoria potrebbe trarti in inganno, sei proprio sicura di ricordare bene? Davvero il tuo primo figlio ha parlato tanto meglio e tanto prima?
  • Potrebbe essere utile tenere registrati i progressi del tuo bambino su un quaderno dedicato per assicurarsi che il linguaggio progredisca. Visto? In fondo non è poi così disastroso, ogni settimana c’è qualche passetto in avanti!
  • Se il confronto scatta con i figli delle amiche, tieni presente che più il tuo bambino è piccolo, più i giorni fanno la differenza; un bambino di 13 mesi è molto diverso da uno di 15 mesi, a questa età le cose possono cambiare repentinamente da una settimana all’altra.

Nel caso invece in cui siano gli altri a fare confronti, a mandarti frecciatine o a dirti che c’è qualcosa che non va? Be’ vale tutto ciò che già ti ho detto prima:

  • Tua suocera ti dice che il papà parlava benissimo  a 2 anni? ok, non siamo tutti uguali, ma anche la memoria della signora potrebbe fare cilecca, in fondo, come minimo, sono passati 25-30 anni da allora;
  • Tua madre ti dice che da piccola a 6 mesi dicevi già mamma e papà (non l’ho inventata, mi è capitata davvero)? Probabilmente era lallazione e tu non avevi la minima intenzione di parlare, erano solo sillabe a caso!
  • ricorda ancora che tra i bambini  di due anni c’è la massima possibilità di variabilità del linguaggio: sono da considerarsi “in norma” quelli che dicono 100-150 parole, così come quelli che già dicono frasi. 

Tutto questo non è un invito a non preoccuparsi in senso assoluto, bensì un incoraggiamento a non anticipare eccessivamente le aspettative solo perché il figlio della tua amica o di tua sorella parla molto di più.

Ma se proprio i dubbi vi assalgono e non riuscite a darvi pace, ricordate che un logopedista preparato può eseguire un esame del linguaggio già molto presto e senza nessun trauma per il bambino, oppure può supportarvi con una consulenza con validi suggerimenti su come stimolare il linguaggio.

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