Difficoltà o Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA)?
di Viviana Gariuolo, logopedista
“…quando è ora di giocare sei sempre pronto, mentre adesso che devi leggere…”
Non è facile identificare quando in un bambino che legge male vi è un profilo deficitario e quando un semplice rallentamento nell’acquisizione di alcune competenze necessarie per apprendere a scuola. Proviamo a fare chiarezza. Le difficoltà di apprendimento sono rappresentate da qualsiasi difficoltà incontrata da uno studente durante il suo percorso scolastico. Senza rivelare la vostra età (rispettiamo il Galateo), genitori, insegnanti e colleghi, tornate indietro con la memoria e provate a ricordare i periodi più o meno lunghi in cui abbiamo fatto più fatica a fare i compiti e durante i quali la scuola era l’ultimo posto che avremmo voluto frequentare e non mentite! Le cause possono essere davvero molte: influenza di fattori emotivi, scarso investimento motivazionale, difficoltà di socializzazione, appartenenza a minoranze linguistiche o culturali, ma anche errori didattico-pedagogici che si possono compiere sia nell’approccio alla letto-scrittura e al calcolo, sia successivamente, nel recupero conseguente all’accertamento delle difficoltà stesse. Questi, e molti altri, sono fattori che possono motivare la presenza di difficoltà a scuola, anche in assenza di un disturbo specifico di apprendimento. Al contrario, per la diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) il bambino non deve presentare deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici. La caratteristica distintiva è proprio quella della “specificità”, con riferimento al fatto che il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Attenzione però! I DSA possono verificarsi in concomitanza con le variabili sopra descritte, a patto che non siano il risultato diretto di quelle condizioni, come afferma lo studioso Hammil.
Entrando più nello specifico, vi propongo una tabella che dovrebbe facilitarci la differenza.
Queste sono solo le principali caratteristiche che ci permettono di distinguere una condizione di difficoltà da una di disturbo. Pertanto raccomando ai genitori, ma soprattutto agli insegnanti e ai pediatri, di non sottovalutare le difficoltà di apprendimento dei bambini ma di informarsi, formarsi e comprendere, a fronte di un intervento quanto più precoce ed efficace possibile.
Viviana Gariuolo è una logopedista lucana. Ha conseguito la laurea nel 2014 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e da quel giorno è inarrestabile nel suo lavoro. Esercita la libera professione, collabora con il Centro Aias e con alcuni studi medici e odontoiatrici, occupandosi soprattutto dell’età evolutiva. Ha voglia di imparare, grinta da vendere e traguardi da raggiungere!
Un commento
Donatello
Complimenti a questa ragazza è proprio di persone come lei che abbiamo bisogno, in Italia e soprattutto nella nostra amata terra sconosciuta…..continua così sono sicuro che farai molta strada!!!