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Idee per Natale all’insegna del riuso

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Questo post non doveva essere così, ma come spesso mi accade negli ultimi tempi, incontro inaspettatamente persone o idee o progetti che mi catturano e non mi  mollano più. 
Così è successo che, scrivendo per voi questi spunti per regali di Natale un po’ speciali, mi è ritornato alla mente un giocattolo in legno che avevo visto tempo fa.
Mio padre e mio nonno erano falegnami; so cosa significa toccare il legno grezzo, gli odori, le piccole schegge che mi ritrovavo nelle dita quando dovevo fare i compiti e non potevo più scrivere!
Tutto questo mi torna in mente quando vedo i capolavori di Alicucio (Arcangelo Favata) creati con materiale di recupero.

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I giocattoli che realizza hanno una storia … nel suo laboratorio ha fondato un collegio correttivo per giocattoli: i più disubbidienti, quelli più pericolosi, vivono lì aspettando il giorno in cui qualcuno li adotterà. Ecco uno di loro, un caso difficile: U biliciaru!

Ma cosa significa “U biliciaru”, mi sono chiesta. Gentilmente Alicucio mi spiega che deriva da biliggia, cioè valigia. U biliciaru si riferisce quindi ai facchini, termine che probabilmente si usa solo a Caltanisetta, indica i cosiddetti attaccabrighe.

 

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Vogliamo parlare anche dei camioncini Sanakka? Il nome deriva dal termine annacare, cioè dondolare.
Ecco infine una fotografia inedita mandatami da Alicucio, quale onore?! Burdunazzu,  che deriva da bordone, cioè senza limiti, sovrappeso (un po’ come la “budriga” qui a Parma). Insomma, alla fine ne è uscito un perfetto post artistico-linguistico!

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Spulciando nel web ho trovato un bell’articolo su Alicucio qui e spero presto di poter leggere la sua tesi di laurea “Dal rifiuto all’amore per le cose”.

4 commenti

    • Ella Mo'

      Sul sito di Alicucio trovi tutti i riferimenti per contattarlo. Amo sponsorizzare questo tipo di giocattoli e anche a casa la mia scelta personale è in questa direzione. Purtroppo il Natale fa sì che arrivino alle mie bambine tanti regali “poco attenti” a questo aspetto; non mi rimane che, una volta non più utilizzati, cercare di dare ad essi nuova vita attraverso il baratto.

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