Il mio bimbo balbetta: gli posso dirgli di calmarsi e ripetere?
di Amalia Ascione
Vorrei rivolgermi ai genitori di quei bimbi o ragazzi che balbettano (ma anche agli insegnanti e a tutti coloro che hanno a che fare con essi), per sfatare un mito, ahimè, ancora molto diffuso.
Molto spesso infatti, mi capita che mi dicano frasi di questo tipo: “io gli dico di calmarsi e respirare”, “ricomincia di nuovo”, “fermati e rallenta”, “pensa a quello che vuoi dire prima di iniziare a parlare” …
Io cerco di mettermi sempre nei loro panni e in effetti capisco che è la cosa più spontanea che viene da fare. Spesso la balbuzie provoca, infatti, turbamento in primis a chi ascolta che di solito si impegna in vari modi per aiutare il suo interlocutore a superare il momento di difficoltà.
Bene, se volete prestare il vostro “soccorso” è bene non utilizzare quelle formule scritte sopra!
Vediamo insieme perché.
Se ci si pensa bene, a nessuno piace balbettare e quando si parla si sta già facendo del proprio meglio! Chiedere a chi “inceppa” di fare di più può essere inutile e mettere ancora più pressione: questi proverà a non balbettare, ma più lo farà, più la balbuzie, probabilmente, peggiorerà e più si sentirà a disagio. E’ proprio questo che fa della balbuzie un grande problema.
E poi, pensate al fatto che chi vi parla lo fa per comunicarvi delle cose; se gli fate notare che il suo modo di parlare non va bene, il bambino o ragazzo potrebbe pensare che non ascoltate quello che vi vuole dire!
Questo suggerimento diventa ancora più importante, se si tratta di bambini piccoli, che hanno iniziato da poco a balbettare o che non ne sono consapevoli. E’ infatti noto che esiste un arco di tempo in cui la disfluenza potrebbe essere “fisiologica” e può quindi regredire spontaneamente. In questo periodo di tempo è necessario non sottolineare il problema, proprio per non renderlo stabile.
Allora, come potete aiutare al meglio il vostro bambino a parlare senza fatica?
Semplicemente ascoltando veramente quello che vuole dirvi rispettando i suoi tempi. E’ importante non interromperlo o non finire le frasi per lui, né abbassare lo sguardo o far finta di fare altro (potrebbe accorgersi che non siete a vostro agio e quindi che qualcosa non va).
Con i bambini più grandi, solo se consapevoli e ben disposti, è importante parlarne in famiglia con serenità, per non fare in modo che diventi un tabù, ovvero un qualcosa di cui nessuno si accorge e nessuno parla.
Concludo sottolineando che questi consigli sono generici ed è quindi opportuno cercare un aiuto competente: rivolgetevi ad un logopedista specializzato nel trattamento delle disfluenze per alleviare preoccupazioni e ricevere consigli utili e personalizzati in base al singolo caso.
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Logopedista Dott. ssa Amalia Ascione
Ho conseguito la Laurea in Logopedia a Pisa con votazione 110 e lode ed esercito la libera professione collaborando con studi medici a Livorno e presso il mio studio privato a Cecina. Ho effettuato tirocinio presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, l’Istituto Stella Maris, l’UFSMIA di Fornacette e l’UFSMIA dell’USL 6 di Livorno zona Bassa Val di Cecina. Sono autrice di alcune pubblicazioni riguardanti in modo particolare l’età evolutiva (disturbi di linguaggio e apprendimento) e mi aggiorno periodicamente partecipando a corsi e convegni.
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