Giochi e libri,  Linguaggio

Leggere ai bambini piccolissimi

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Guardare un libro, come quasi tutte le esperienze del bimbo piccolo, è all’inizio un piacere motorio e percettivo. Cosa fa il bimbo? Gira le pagine avanti e indietro senza uno scopo, solo per scoprire cosa succede facendo quel movimento. Poi se lo mangia, lo mordicchia, lo ciuccia … allora, perché leggere ai nostri figli un libro ad alta voce se ancora non sono in grado di ascoltare una storia?

Non credo che nei primi mesi di vita sia tanto importante la storia in sé, quanto gli aspetti comunicativi ed affettivi che fanno parte del leggere insieme. Creare una routine intorno alla lettura di un libro ha molte valenze emotive ed affettive positive:

  • Il bambino ha uno spazio temporale dedicato allo stare con la sua mamma o il suo papà, gradualmente capirà che questo tempo si ripropone tutti i giorni e questo momento sarà per lui un’isola di sicurezza.
  • Il bambino ha un contatto fisico con il genitore, ci si scalda a vicenda, ci si accoccola, ci si stringe … ci si ama
  • Se fatto prima di andare a letto, aiuta a ridurre gli stimoli eccessivi ed accompagna il bambino in modo più dolce verso l’addormentamento.

Da un punto di vista cognitivo la lettura inoltre permette di:

  • Aumentare i tempi di attenzione
  • Consentire l’insediarsi di una attenzione condivisa (cioè condividere con l’adulto l’interesse per un oggetto, in questo caso il libro)
  • Capire il nesso causa-effetto

Dal punto di vista dello sviluppo linguistico, la lettura permette di:

  •     Arricchire il lessico, cioè imparare parole nuove
  •     Comprendere il linguaggio
  •     Creare un’idea di sequenza temporale (mediante libri che abbiano inizio, svolgimento e fine)

Quindi se scelto con cura ed in modo adeguato il libro può agire anche sugli aspetti affettivi, linguistici e cognitivi. Ma come fare la scelta? Dipende anche dall’età e dai  gusti dei nostri figli.

  • È necessario che il libro sia ad un livello adeguato all’età; per esempio ai più piccoli si addicono libri che usano suoni onomatopeici (come i versi degli animali o i rumori dell’ambiente) e che abbiano illustrazioni accattivanti, colorate ed allegre.
  • Per stimolare l’ampliamento del primo vocabolario il libro deve essere semplice e raccontare le esperienze quotidiane: per esempio vanno bene i libri che raccontano le routine tipiche del bagnetto, del momento della pappa, dell’andare a letto.
  • Quando il bambino è un po’ più grande, le rime e le filastrocche grazie al ritmo ed alla cadenza, facilitano la capacità di memorizzazione ed inducono istintivamente il bambino a concludere lui stesso verbalmente la strofa.
  • Nei bambini con difficoltà linguistiche può essere un buon modo per stimolare la produzione di parole nuove.
  • La ripetitività di una frase permette al bambino di partecipare attivamente alla lettura del libro.

Anche la manualità può essere stimolata:

  • Girare le pagine richiede un atto di coordinazione abbastanza complesso,
  •  I libri con le finestre da aprire fanno sì che il bambino sviluppi la capacità di usare le dita in modo preciso per sollevare la chiusura,
  • I libri con linguette da tirare richiedono una opposizione indice pollice molto precisa.

Molti studi hanno dimostrato che la lettura ad alta voce ai bambini produce effetti positivi, per questo sono molte le iniziative su piano nazionale, come Nati per Leggere, che suggeriscono questo atto già a partire dai 6 mesi di età. Fondamentale, però, rispettare anche le predisposizioni naturali del bambino. 

Vi porto l’esempio concreto di ciò che è successo nella mia famiglia: la primogenita (che oggi ha 8 anni) era una bimba molto tranquilla, paciosa, non muoveva il sederino nemmeno a pagarla, ma aveva due occhietti vispi che studiavano sempre attentamente l’ambiente circostante. Con lei ho iniziato a leggere alla sera prima di dormire, già all’età di 4 mesi.

lettura 4 mesi

 

Per un anno intero ha voluto ascoltare sempre lo stesso libro, anche più di una volta per sera. Si metteva lì, con la schiena appoggiata alla mia pancia e se ne stava buona, buona ad ascoltare. 

 

 

 

La seconda figlia (oggi 2 anni) non ne voleva per niente sapere di ascoltare me che leggevo. Il libro per lei rappresentava un gioco e lo manipolava esattamente come avrebbe fatto con una macchinina o un pupazzo. Nulla di male, anzi, è stato un modo per prendere confidenza con questo strumento; difatti, non appena è stata pronta, sapeva già cosa fare.

Ora è lei che chiede i libri, in momenti diversi della giornata, non è così legato al momento della nanna come lo è stato per sua sorella. 

Secondo me è fondamentale anche lo stile di lettura che assumiamo: non esistono regole assolute, ma ognuno di noi sa cosa piace al proprio bambino. I miei consigli sono di tenere il bambino in grembo in una posizione comoda e rilassante, se è un po’ più grandicello vi potete anche sdraiare uno accanto all’altro.

posizione comoda

Se ne ha già la capacità, fate tenere il libro al bambino, non importa se girerà la pagina ancora prima che abbiate finito di leggere, in alcuni momenti è più importante per lui guardare le figure, soprattutto se è un libro che ancora non conosce. La lettura ad alta voce dovrebbe essere lenta e tranquilla, non abbiate fretta, trasformate questo momento in qualcosa di molto rilassante.

 
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Ricordate di tenere sempre qualche libro a portata del bambino, in questo modo potrà avere l’occasione di guardarlo perché gli è capitato sott’occhio: per esempio potete metterne qualcuno nei ripiani più bassi della vostra libreria o dentro la cesta dei suoi giochi.

Non esiste una ricetta che ci aiuti nella scelta dei libri da leggere ai nostri bimbi, l’importante è farlo con piacere scegliendo gli argomenti che sono più cari al nostro piccolo e a noi. Ovviamente, la lettura è molto di più di ciò che riporto in questo breve post, lo scopriremo insieme.

A presto con nuove segnalazioni, e mi raccomando, se avete qualche bel libro da suggerirmi, scrivetemi!!

***

Per approfondire:

Libro fammi grande: leggere nell’infanzia. R. Valentino Merletti, L. Paladin, Idest

Oltre il libro.  Parent coaching per l’intervento precoce sul linguaggio. Edizioni Erickson. (Ricevi il codice sconto).

11 commenti

  • Adriana

    Ella che bello e interessante questo post!. Che bella intesa!, neanche a metterci d’accordo prima!. (mi piace molto il tuo modo analitico di entrare nelle cose… quasi quasi un giorno mi piacerebbe scrivere un post a quattro mani… che dice sarà possibile?…(comincio a divertirmi!)

  • ketty

    L’ho appena letto, che sollievo! Mio figlio di 21 mesi fa esattamente come la tua seconda cucciola! Temevo un disturbo dell’attenzione invece a quanto pare é normalissimo! Mi sono tranquillizzata! Grazie!!!!!!!!

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      Ella

      Ciao Ketty, l’età del tuo bimbo è proprio quella in cui ci sono maggiori differenze tra un bimbo e l’altro. E’ naturale che ci siano bimbi più o meno predisposti a certe attività, in base alla loro personalità. Sono contenta che ti sia stato di sollievo il racconto della mia esperienza personale. A presto.

  • maria

    Ciao sono una mamma di una bimba di 2 anni che di parlare non ne vuole sapere dice mamma papà a volte in modo chiaro ma spesso mi chiama mamme e papà appa però la cosa strana è che se io le do un comando o le chiedo qualcosa lei capisce e spesso lo esegue le leggo libri le ho comprato giochi che stimolano il linguaggio noto spesso quando guarda la TV e molto attenta e che spesso fa il verso del maialino quando guarda peppa pig O quando vede un gattino fa ao ao e se impara a dire una parola la ripete una volta sola anche se io cerco di fargliela ripetere lei non mi presta attenzione o indica l’oggetto senza ripetere la parola cosa posso fare per farla parlare in totale ha imparato 10 parole che non vuole dire più cosa posso fare la mia pediatra mi ha detto che devo attenzionare la parola o dovremmo prendere provvedimenti cosa posso fare non dice nonna non dice acqua non dice no non dice nulla danni un tuo consiglio grazie

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      Ella

      Ciao Sirio. Dal punto di vista comunicativo e della comprensione sembrerebbe tutto ok. Spesso a questa età la produzione del linguaggio può essere molto inferiore alle altre abilità. Tuttavia non ha senso cercare di fare ripetere le parole: ognuno di noi dice le parole quando servono per esprimere una necessità del momento. non si può fare niente per “farla parlare” … è necessario stare in una comunicazione dove tu, adulto, magari inizi con domande sì-no e se usa il gesto, almeno per il momento è normale, si vede che è più semplice. Se la tua pediatra ritiene che sia utile, potresti prenotare un controllo del linguaggio nel servizio pubblico della tua zona. Considera che ci sono sempre dei tempi d’attesa un po’ lunghi, così nel frattempo potrete valutare i progressi.

  • Lory

    Ciao, sono la mamma orgogliosissima di una bimba di quasi 8 mesi. Seguo questo interessantissimo blog perché sono del parere che sia meglio sapere prima cosa valutare in futuro (chiaramente la mia bimba è ancora troppo piccola per pormi qualsiasi problema relativo al linguaggio), e mi fa piacere farti i miei complimenti per il modo chiaro in cui spieghi argomenti che potrebbero risultare un po’ ostici a chi non è del mestiere.
    Ti scrivo in relazione a questo post sulla lettura: da appassionata di libri vorrei che anche la mia cucciola sviluppasse amore per la lettura, e al momento sembra che il mio desiderio sia realistico, infatti le piace molto sia giocare con i libri (ne ha sia di stoffa che di cartone) mordicchiandoli, guardandoli e sfogliandoli, sia sfogliarli insieme guardando le figure o ascoltando le storie che le leggo (se è più stanca e non ha voglia di giocare in modo più “attivo” come fa solitamente).
    Leggendo questo articolo mi è sorto però un dubbio: suggerisci per i bimbi più piccoli l’utilizzo di libri particolarmente semplici, ma ho notato che la mia bimba è tanto interessata alla storia di Bambi, che non è proprio semplicissima. Ovviamente le leggo sì la storia, ma le descrivo anche le figure, le dico i nomi degli animali e delle piante rappresentati, l’aiuto a girare le pagine (questo libro ha le pagine sottili di carta, non di cartone, e lei non riesce a sfogliarlo da sola).
    Quando ha voglia di ascoltare mette le manine sotto le mie e lo regge insieme a me guardando le figure mentre io leggo.
    Ho altri libri della stessa collana (ad esempio “Il re leone”, “la carica dei 101”, “alla ricerca di nemo”) e visto il suo interesse pensavo di leggerglieli, ma ora non so se siano adatti o se sia meglio, e soprattutto più costruttivo per la mia bimba, optare per scelte diverse.
    Cosa mi consigli?

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      Ella

      Non ci sono regole fisse e valide per tutti. Quando scrivo gli articoli faccio riferimento a “medie”. Se alla tua bimba piace ascoltare anche storie complesse, tanto meglio, sarai tu ad adattarti di volta in volta ai suoi tempi di attenzione. Quindi vai tranquilla e continua così. 🙂

  • Dalia

    Sempre fatto, anche se certe volte (da piccolissima) lei giocava, si distraeva dalla storia, si metteva a chiacchierare. Lo facciamo a volte ancora adesso che ha 8 anni, anche se il è volte legge ormai da sola. Il momento preferito è prima di dormire, a letto, è un’abitazione che le è rimasta e che ha contribuito a sviluppare la sua passione per i libri. Pensa che alla nursery, in certi momenti, quando aveva voglia di isolarsi, prendeva un po’ di libri, andava in un angolo della stanza e si metteva a guardare le figure. Poi è una bimba molto socievole, quindi si è sempre divertita anche con gli altri bambini. Erano (e sono) momenti, tutti ne abbiamo bisogno.

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