Area Logopedisti,  Linguaggio,  Logopedia

Otite media acuta e rieducazione tubarica

ap_resp

di Lisa Ravazzoni, logopedista

E’ noto come l’arrivo della stagione invernale segni per la maggior parte dei bambini, sia in età prescolare che scolare, il sopraggiungere di patologie infiammatorie a carico delle vie aeree superiori e dell’orecchio medio. Questo comporta tendenzialmente raffreddore e tosse nel primo caso e nel secondo caso si parla comunemente di otite media acuta.

Con otite media si intende un’infiammazione o infezione batterica della mucosa dell’orecchio medio (cioè quella parte di orecchio retrostante la membrana timpanica) con conseguente versamento di liquido al suo interno.

L’otite può essere acuta quando l’insorgenza è improvvisa e di breve durata oppure cronica quando ha una durata importante (oltre le 8/10 settimane); in questo articolo (se non esplicitato) si parlerà di otite media acuta.

Questa condizione si manifesta nel bambino solitamente con dolore all’orecchio, irritabilità, febbre ed abbassamento dell’udito.

Alcuni di questi sintomi (o addirittura tutti quanti) potrebbero non manifestarsi o il bambino potrebbe non essere in grado di riferirli, facendo sì che l’otite non venga riconosciuta dai genitori.

Spesso nel servizio di Neuropsichiatria Infantile in cui lavoro, durante la compilazione della scheda anamnestica la maggioranza dei genitori non riporta episodi otitici frequenti ed esclude tendenzialmente che il loro bimbo senta male.

Questo è dovuto solitamente all’idea errata che un calo d’udito significhi obbligatoriamente sordità neurosensoriale dove il danno è permanente (legato ad una lesione della coclea o del nervo acustico) e non transitoria ( e quindi risolvibile) originata da fatti infiammatori.

In realtà quando si inviano gli stessi bimbi ed effettuare un’indagine approfondita dallo specialista, il timpanogramma spesso risulta “piatto”.

Cosa è un timpanogramma e cosa significa “piatto”?

Il timpanogramma non è altro che un grafico ottenuto con la timpanometria, misurando le modificazioni di impedenza dell’orecchio medio conseguenti alle variazioni pressorie applicate a livello del condotto uditivo esterno e viene utilizzata nella diagnosi di patologie del timpano (Treccani.it). Ecco un esempio di timpanogramma nella norma:

 

timpanogramma (1)

 

 

Un timpanogramma di tipo B ( cioè senza curva in ascesa ma piatto), è indicativo di versamento endotimpanico, cioè di un ristagno di muco nell’orecchio medio. Eccone un’immagine esplicativa:

 timpanogramma (1)

Il ripetersi di episodi otitici da origine ad un’alterazione della funzionalità dell’apparato di trasmissione a livello dell’orecchio medio, con conseguente diminuzione dell’udito da parte del bambino durante la fase acuta (detta ipoacusia di trasmissione).

Ecco spiegato il calo d’udito di cui si parlava poc’anzi.

Questa ipoacusia può risultare di grado variabile da soggetto a soggetto, ma se il deficit uditivo si aggira attorno ad un livello medio-grave (soprattutto durante la fase di acquisizione del linguaggio), possono presentarsi delle ripercussioni nel settore linguistico quali difficoltà di discriminazione fonetica (cioè il bimbo fa fatica a discriminare dei suoni simili), ritardi di linguaggio  e dislalie audiogene (cioè distorsioni nella produzione di alcuni suoni).

L’importanza quindi di un intervento tempestivo da parte degli specialisti (sia esso a livello diagnostico che terapeutico) per eliminare il deficit uditivo, appare piuttosto evidente da un punto di vista “funzionale” (cioè per evitare le conseguenze a livello linguistico prima descritte), ma anche da un punto di vista “organico”.

La naturale evoluzione infatti delle otiti medie secretive sono quelle forme di retrazione timpanica  che evolvono frequentemente in otiti medie croniche.

Le cause responsabili delle frequenti infiammazioni acute dell’orecchio medio in età evolutiva sono diverse ma quella che ne favorisce maggiormente il loro riproporsi, è la conformazione della tuba di Eustachio nel bambino.

La tuba di Eustachio è un condotto osteo-cartilagineo che mette in comunicazione la gola con l’orecchio medio, risultando in questo modo non una struttura a sé stante ma parte integrante di un sistema cavitario unico.

Durante lo stato di riposo la tuba rimane chiusa, quando per qualche motivo si ha una variazione della pressione atmosferica, questa viene compensata dall’apertura della tuba che facendo entrare o uscire aria ristabilisce un regime pressorio in equilibrio da ambo i lati della membrana timpanica.

E’ quello che succede quando siamo in montagna, in aereo o durante un immersione: deglutendo o soffiando tappandoci il naso permettiamo all’aria di transitare nella tuba e riequilibrare la pressione all’interno dell’orecchio.

La conformazione e la sinergia delle strutture di questo sistema giustifica la stretta dipendenza che intercorre tra patologia dell’orecchio medio e processi infiammatori del distretto nasale.

Le caratteristiche anatomiche della tuba uditiva sono differenti nel soggetto adulto rispetto a quelle del bambino; in quest’ultimo infatti la tromba d’Eustachio non è inclinata dall’alto verso il basso (con un angolo di 45°) bensì risulta quasi orizzontale.

Questa particolare conformazione rende più facile il propagarsi dell’infiammazione dal distretto naso-gola alla cassa timpanica e ne rende difficile l’espulsione del muco formatosi.

La terapia che viene attuata nel caso di otiti è solitamente quella farmacologica che consiste nella somministrazione di antibiotici ed antinfiammatori.

Oltre alla terapia medica curativa negli ultimi anni si è venuta sempre più concretizzando come terapia complementare una metodica chiamata rieducazione tubarica o ginnastica tubarica.

Questa terapia trova la giusta denominazione in “ginnastica tubarica” in quanto essa consiste essenzialmente in esercizi attivi destinati a tonificare la muscolatura e in  movimenti mirati a ristabilire una normale funzionalità pressoria tra naso-gola e orecchio medio.

Di solito la rieducazione tubarica è una tecnica che viene attuata da un logopedista in sedute singole o di gruppo, per un totale di 12 incontri (inclusi i controlli) della durata di 30/45 minuti circa ciascuno.

In generale questa metodica consiste in una fase aspecifica (che consiste nell’insegnamento di una corretta igiene nasale e di un allenamento della respirazione  a livello diaframmatico) seguita da una fase specifica (che include movimenti di enfatizzazione dei processi fisiologici che portano all’apertura/chiusura della tuba di Eustachio e manovre di autoinsufflazione).

Nella fase specifica quindi si utilizzano movimenti come apertura e chiusura della bocca, protrusione e retrazione della lingua, sbadiglio, starnuto, masticazione ecc.

Nella mia esperienza con bambini in età prescolare è stato fondamentale affrontare le sedute di gruppo utilizzando come guida nel nostro percorso terapeutico una storia figurata, in cui diversi personaggi simulavano gli esercizi guidando i bambini nell’acquisizione dei movimenti corretti, interagendo con loro a livello grafico spiegando l’importanza degli esercizi stessi ed incentivandoli nell’esecuzione.

Sotto forma di gioco ovviamente è migliorata la partecipazione diretta dei piccoli pazienti sia in ambulatorio che a casa, dove ripetevano gli esercizi seguendo la storia consegnata ai genitori sotto forma di libro.

Condizione fondamentale infatti  per ottenere risultati significativi è quella che gli esercizi vengano riproposti quotidianamente a livello domiciliare.

L’applicazione di questa tecnica deve essere effettuata assolutamente quando il bambino sta bene e non in fase acuta per evitare il propagarsi dell’infiammazione.

Inoltre con i risultati che si ottengono facendo defluire il muco dall’orecchio e ripristinando un buono stato dell’orecchio medio tramite la Rieducazione Tubarica, si riesce a diminuire la somministrazione di farmaci e a mantenerne i benefici per un tempo più lungo.

***

Il tuo bambino ha spesso il naso intasato e vuoi sapere come risolvere la situazione? Prova a leggere qui:

igiene (1)

4 commenti

  • Irina

    Buna sera, sono una mamma esasperata a causa del problema del mio piccolo ha timpanogramma piatto e in coseguenza ritardo di linguaggio. STo girano diversi Ottolini nelle Marche- mi dicono di operare ( fare drenaggio ) voi potete consigliarmi qualcosa! ? GRazio in anticipo

    • Avatar photo

      Ella

      Il drenaggio transtimpanico serve a fare fuoriuscire il muco in orecchio quando le terapie farmacologiche non danno risultati. Puoi provare a contattare un logopedista esperto di queste tematiche e valutare se si può tentare una terapia tubarica e se stai già facendo tutto quello che si può per l’igiene. Non mi dici l’età del tuo bimbo, perciò non so se è fattibile. Potrebbe essere che il drenaggio sia l’unica opzione, nel caso stai tranquilla, ma ti consiglio comunque di trovare un logopedista per il dopo intervento perchè potrebbe comunque aiutarvi molto.

  • Lucia

    Salve dottore mi a figlia tre anni e mezzo ,timpanogramma piatto da febbraio con ipertrofia adenoidea 3/4 stadio, cosa posso fare??

    • Avatar photo

      Eleonora La Monaca

      Buongiorno, io sono una logopedista. Immagino che vi siate rivolti a un medico Otorino il quale sarà lui a darvi le indicazioni farmacologiche. Può consultare un logopedista per contrastare la respirazione orale e che potrà lavorare in accordo con il medico, se possibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *