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Professione Logopedista: l’importanza del materiale riabilitativo

Lavoro con i bambini da quasi 20 anni, tuttavia ho sempre la necessità di avere materiale già pronto a disposizione per strutturare le sedute riabilitative e facilitarmi così il compito durante l’ora passato con il bambino.

Ma non è solo questo; avere a disposizione il giusto materiale è anche molto buono per il bambino stesso che potrà lavorare sugli obiettivi (linguistici o cognitivi o attentivi) in tanti e svariati modi così da non annoiarsi e soprattutto facilitare la generalizzazione. Tanto più il bambino sa fare una cosa in modi e tempi diversi diversi, tanto più sarà abile nell’applicarla anche in contesti diversi, per esempio quelli di vita.

Non dimentichiamo, infatti, che se un bambino sa rispondere a una richiesta linguistica, per esempio usare gli articoli, durante la seduta logopedica, questo non significa che saprà farlo anche al di fuori di essa, nel suo eloquio spontaneo.

Certo, l’obiettivo finale sarà che il bambino generalizzi una determinata abilità linguistica e quindi la faccia sua in ogni contesto, ma per fare questo dovremo guidarlo attraverso un percorso ben strutturato e con graduale complessità crescente, finché non sarà appreso e automatizzato.

Per ottenere questo, personalmente mi avvalgo molto di materiale già predisposto, sempre ben fatto e mai “buttato lì”, gradevole all’uso e di facile utilizzo. Successivamente lo modifico in base alle necessità del bambino stesso.

Ecco i principali strumenti di cui mi avvalgo:

Materiale cartaceo

Prevalentemente sotto forma di carte gioco e con un target ben definito. Per esempio se decido di lavorare sulla struttura di parola, allora saranno tutte immagini che evocano parole bisillabiche piane a consonante reiterata o diversificata, in base a quelle che sono le necessità del bimbo.

Se invece l’obiettivo è quello di stabilizzare la pronuncia di un suono, allora saranno tutte immagini di parole che cominciano con quel suono, prima lunghe e poi corte …

Molto spesso le immagini le auto-produco, proprio per avere esattamente ciò che mi serve. Qui puoi trovare il kit-ebook dedicato alle prime parole.

Giochi di carte o giochi di società

Di cui spesso rivedo e semplifico le regole per adattarle allo scopo. Trattandosi di materiale che non nasce a scopo riabilitativo, in genere lo  utilizzo quando sono già vicina alla fase di generalizzazione del compito.

unoPer farvi un esempio, un gioco che utilizzo molto è UNO dove posso lavorare per esempio sulla fluenza dell’eloquio semplicemente denominando ogni volta che si gira una carta: uno giallo, otto verde, quattro blu ecc … i bambini si divertono e non hanno la percezione di svolgere un compito linguistico.

 

 

 

pirataUn altro esempio di gioco riutilizzabile in riabilitazione e che ai bambini piace moltissimo, è Pop-up Pirata. E’ un gioco a scatto meccanico: infilando le spade nelle fessure, prima o poi il parata salta fuori. Questo giocattolo si presta benissimo per stimolare diversi aspetti che fanno sempre parte di un percorso riabilitativo come quello logopedico: rispetto del turno, saper attendere, rispettare le regole del gioco, saper perdere così come saper vincere. In questo caso specifico, poi, io lo utilizzo per insediare l’uso del suono “S” nel gruppo consonantico e far prendere consapevolezza al bambino che è capace di dire “Spada”. Quindi ogni volta che si mette una spadina, bisogna anche dire quale spadina si è scelta, per esempio “Spada rossa”. I bambini si divertono un sacco perchè aspettano con trepidazione il momento in cui il parata farà il suo balzo.

diam

 

Un altro gioco che uso molto è Diamoniak della Djeco che mi consente allo stesso modo di lavorare con la parola “castello” giallo, verde, blu ecc e stabilizzare i gruppi consonantici con il “S” in posizione mediana.

Inoltre nel mazzo di carte ci sono anche le “streghe”, quindi di nuovo si stimola il gruppo consonantico con S in posizione iniziale.

Oggetti per la word action.

Molto semplici, pochi e ben scelti, soprattutto per evitare che il bambino inizi a manipolarli perdendo l’obiettivo che voglio raggiungere con lui. Trovare oggetti adatti, delle giuste dimensioni e che non si rompano dopo poco utilizzo, non è semplice. Qui accetto volentieri qualche vostro suggerimento. Io vi lascio curiosare questo materiale dove ho sintetizzato gli oggetti più utili per la word action.

Gli oggetti sono molto utili con i piccolissimi per stimolare le prime produzioni verbali quali onomatopeiche, usando quindi animaletti di plastica o gomma. Qui gli acquisti si fanno molto casuali, trovando anche per caso al supermercato proprio quel pezzo che mancava.

Possono essere altrettanto utili per attività di comprensione del linguaggio, utilizzandoli cioè per  far eseguire semplici ordini (appunto word action) e poi via via più complessi; in questo caso può rivelarsi davvero utile avere sempre una doppia coppia per ogni oggetto così da poter lavorare a specchio e anche sui singolari/plurali. Ripeto, non mi è facile trovare i giochi giusti perché a volte troppo piccoli o troppo fragili. In generale mi trovo abbastanza bene con i Duplo, anche se a volte è difficile trovare i pezzi che si desiderano perchè magari sono contenuti in kit molto grandi e di costo eccessivo.

fatto

Io uso moltissimo il kit della fattoria che si presta a differenti usi e anche alla stimolazione delle onomatopeiche, soprattutto per il fatto che essendo un gioco amato dai bambini, è ripreso molto volentieri anche a casa dai genitori stessi.

Computer e tablet.

Ammetto di non usare molto volentieri i supporti tecnologici; spesso ho la necessità di riabituare il bambino ai giochi da tavolo perché “troppo esposto” a devices. Tuttavia uso in modo privilegiato Power Point per creare presentazioni ad hoc con target precisi e ben selezionati. Se si prende un po’ di confidenza con lo strumento, le presentazioni possono essere arricchite di qualche effetto speciale e di bottoni d’azione, così come pure di effetti sonori.

Cosa NON mi piace.

Non mi piace l’uso indiscriminato di fotocopie di pagine di libri mescolate a caso e senza una chiara direzione. L’utilità di molti libri in commercio è indubbia, ma l’uso che se ne fa deve essere professionale, troppo comodo piazzare lì due fotocopie e pretendere di coinvolgere il bambino.

Il bambino deve divertirsi, provare piacere nel seguire le nostre indicazioni ed essere favorevolmente disposto a provare e riprovare fino a raggiungere l’obiettivo. In poche parole è vero che con l’esperienza e un po’ di fantasia bastano carta e penna per strutturare una seduta, tuttavia credo che questa non sia la scelta migliore, nè la più utile per noi e per il bambino che stiamo riabilitando.

E ora sono curiosa!!! Voi che tipo di materiale prediligete?

Ne avete creato di vostro? Vi va di postare le foto e di condividere?

Vi aspetto!!

***

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4 commenti

  • alessandra marracci

    Ciao. Condivido l’utilizzo dello stesso materiale durante la terapia. Come giochi io uso molto anche il Labirinto Magico, per sviluppare ragionamento e strategie, Forza 4, battaglia navale. Molto materiale lo creo io e chiedo collaborazione alle famiglie per reperire gli animali o gli strumenti per allenare la parte prassica. Buon lavoro!

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      Ella

      Bello il labirinto magico, un po’ troppo difficle per i miei piccini, però per i più grandi sì. Anch’io preparo molto col fai date, grazie per i tuoi suggerimenti

  • Emanuela

    Buonasera,

    Le vorrei chiedere qualche suggerimento sul materiale da poter usare.
    Mia figlia (quasi 5 a.) è ipoacusica e impiantata.
    Ultimamente sono un po’ a corto di idee su quali giochi fare e come poterla stimolare.
    A casa abbiamo anche noi La Fattoria Duplo (anche La Casa Rosa). Lei come usa questo gioco? Come potrei usarlo io?
    Grazie in anticipo.

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      Ella

      Buongiorno Emanuela, non mi è possibile aiutarla in senso così specifico non sapendo nulla del livello linguistico attuale della sua bambina. Posso consigliarle di confrontarsi sempre con la logopedista che vi segue e di dedicarsi a un gioco condiviso con lei in modo costante un po’ tutti i giorni, ma senza pensare troppo alle cose tecniche e cercando di divertirsi. Un caro saluto

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