R come Rotacismo
Si definisce rotacismo un’errata produzione del suono R italiano: è noto infatti che la pronuncia di tale fonema varia da paese a paese, basti pensare alla diversità della R francese (suono gutturale o posteriore) rispetto a quella inglese (suono anteriore meno marcato rispetto a quello italiano).
La “nostra R” si produce correttamente facendo vibrare la punta della lingua contro la parte di palato posta subito dietro i denti incisivi superiori: in tal senso viene definito un suono anteriore poiché la vibrazione coinvolge esclusivamente l’apice linguale.
È uno dei suoni più complessi della lingua italiana e generalmente uno degli ultimi a comparire durante lo sviluppo linguistico del bambino.
Mamme e papà mi rivolgo a voi: non allarmatevi troppo se a 3 anni e mezzo vostro figlio non dice ancora la R, spesso a quest’età la motricità linguale non è ancora adeguatamente sviluppata. In alcuni casi il muscolo linguale ha un processo lento di maturazione, che si può protrarre anche fino ai 6-7 anni. È bene intervenire precocemente nei casi in cui la R sia completamente omessa o sostituita sistematicamente dalla lettera L: questo proprio per evitare problemi con l’apprendimento della lettura e della scrittura una volta giunti alle elementari.
Quali sono i tipi più frequenti di Rotacismo? Sono principalmente due: la R uvulare (o altrimenti detta “alla francese”) e la R monovibrante. La R uvulare è un suono posteriore, poiché viene prodotta facendo vibrare la base della lingua (anziché la punta) contro il palato molle (la porzione di palato posteriore verso la gola). È quel suono che produciamo spontaneamente quando facciamo dei gargarismi: si sente proprio la vibrazione posteriore che “gratta” contro la gola. Un fattore che può essere causa diretta di questo difetto di pronuncia così diffuso è il frenulo linguale corto (il “filetto” visibile sotto la lingua): se questo legamento è corto o poco elastico, sarà presente una scarsa elevazione dell’apice linguale e quindi la vibrazione sarà più facilmente prodotta con la base della lingua (oltre ad una probabile deglutizione atipica).
Al contrario, la R monovibrante è un suono anteriore (quindi il luogo articolatorio è corretto), ma con scarsa vibrazione della punta della lingua: la R prodotta è distorta, suona come un incrocio tra una vocale e la V (“vana” per “rana”).
Accade spesso che se il bambino è a stretto contatto con una o più persone affette da rotacismo, potrebbe sviluppare una forma di rotacismo similare al modello emulato inconsciamente (anche in assenza di frenulo corto o altre limitazioni anatomiche).
Fare logopedia in caso di rotacismo è una scelta di carattere personale: in fondo si tratta di un difetto di pronuncia ben tollerato, pensate ai vari politici, giornalisti e personaggi dello spettacolo che dimostrano di non avere esattamente una R italiana corretta… Se però vi sono motivazioni fondate (di carattere personale o professionale) è possibile correggere una R alla francese o monovibrante anche in età adulta: con costanza ed impegno nell’esecuzione di alcuni esercizi logopedici, nel giro di qualche mese, si automatizzerà la vibrazione corretta, salutando per sempre l’amato/odiato rotacismo.
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Dott.ssa Maria Giovanna Roio
Logopedista a Modena e a San Giovanni in Persiceto (BO)
2 commenti
Valeria
Salve, potrebbe chiarirmi la parte dell’articolo: “non allarmatevi troppo se a 3 anni e mezzo vostro figlio non dice ancora la R”….” È bene intervenire precocemente nei casi in cui la R sia completamente omessa o sostituita sistematicamente dalla lettera L: ” Siamo in questa situazione esatta 🙂
3 anni e mezzo, un linguaggio complesso e articolato ma la R è sempre L ed anche con esercizi in casa (T, Rane e leoni) non viene fuori…. se insiste fa il “gargarismo” ma non nel pronunciare le parole. Ha anche la sostituzione di v-g in alcune parole.
Quindi, cosa intende con “precocemente” ? La facciamo vedere ? (La pediatra ha detto che valuteremo verso i 4 anni, mah)
Dott.ssa Maria Giovanna Roio
Buonasera Valeria,
io le consiglierei una visita per approfondire se è presente un problema di motricità linguale, magari associato ad altre situazioni che non favoriscono la comparsa della corretta vibrazione anteriore (ad esempio: frenulo linguale corto, respirazione prettamente orale, suzione del dito o altri oggetti…). In più è opportuno evidenziare se sua figlia riesce effettivamente a distinguere i due suoni (R e L) in quanto tali, anche percettivamente. Inoltre leggo che vi sono anche altre sostituzioni fonemiche (v – g), per cui può essere un buon momento per effettuare una valutazione logopedica che tenga conto del quadro linguistico completo. L’ obiettivo finale sarà quello di darvi le ‘dritte’ per superare questo ‘blocco’ della R: certe volte bastano alcuni semplici accorgimenti atti a favorire un ambiente idoneo allo sviluppo della motricità linguale.
Spero di esserle stata utile, mi faccia sapere.