Area Logopedisti,  Linguaggio,  Logopedia

Trattamento Logopedico precoce e collaborazione della famiglia

Per chi si occupa di ri/abilitare bambini, spesso la collaborazione delle famiglie è un tasto dolente.

In particolare, occupandomi di bambini veramente piccoli, la fatica principale sta nel fatto che le famiglie spesso vedono come normale il fatto che il bambino non parli o parli poco.

Sono abbastanza preoccupati per chiedere un percorso sul linguaggio, ma non così tanto da mettersi in gioco in prima persona.
Sappiamo che ogni famiglia è a sé, con propri preconcetti e idee, sappiamo anche quanto sia diffusa la delega totale al terapista … quindi gran parte delle nostre energie è spesa nel tentativo di coinvolgere la famiglia in un ruolo più attivo …

strategie utili

Negli anni ho imparato che una delle chiavi per favorire la collaborazione è legata al nostro atteggiamento. Ecco i punti focali:

  1. Non giudicare
  2. Adattarsi alle possibilità della famiglia
  3. Chiedere sempre un aiuto alla famiglia in ambito domestico
  4. Chiedere rimando alla famiglia con costanza

Sono ovviamente cose di buon senso, ma sappiamo bene che quando abbiamo le giornate di lavoro piene di impegni, tanti bambini in carico con caratteristiche diverse … non è propriamente facile “essere sempre sul pezzo” e avere quello spirito di adattamento che invece è necessario. E come non lo è per noi, non lo è nemmeno per le famiglie che fanno già tanti sforzi per portare il loro bambino in seduta da noi.

Non giudicare

Dopo essere diventata mamma e dopo avere maturato più esperienza, mi sono resa conto di quanto sia facile cadere nella trappola del giudizio

Adattarsi alle possibilità della famiglia

Da un lato la situazione ideale sarebbe che la famiglia seguisse scrupolosamente tutte le nostre indicazione e facesse le domande quando qualcosa non è chiaro.

Ma nel mondo reale dobbiamo scendere a compromessi e demandare a ciascuna famiglia ciò che può effettivamente reggere. Meglio poco, ma buono, che dia soddisfazione e quindi incentivi un circolo virtuoso: faccio quel poco che posso/riesco, sono contento e vengono gratificato dai risultati, la prossima volta partirò più sicuro e farò qualcosa in più. 

In sostanza se un genitore torna sempre tardi la sera, è inutile chiedergli di fare ogni giorno 10 minuti di esercizi: lui sarà stanco, il bambino sarà stanco e tutti ne usciranno frustrati.  Meglio iniziare con poco, ma buono, per esempio 5 minuti il sabato e 5 minuti la domenica su un unico obiettivo (ma poi ricordiamoci di verificare – vedi punto 4).

Chiedere sempre un aiuto alla famiglia in ambito domestico

Se la famiglia ha poco tempo, puoi anche pensare di non proporre “esercizi” (almeno finchè non sarà maggiormente consapevole), ma semplicemente piccole attività da calare nel quotidiano, come per esempio durante la cena o a merenda o mentre si fa il bagnetto. Sarà più semplice da attuare/ricordare per loro e quindi lo faranno più frequentemente e più spesso (per esempio lo si può fare con un set di parole target).

Chiedere rimando con costanza

Un ultimo punto davvero importante è ricordarsi di chiedere un rimando di quanto fatto OGNI VOLTA che assegniamo un obiettivo. Questa costanza è la cosa più efficace che possiamo fare. Vedo negli occhi dei genitori le prime volte un po’ di smarrimento; chiedo loro di fare una cosa, ma non corrisponde quasi mai a una effettiva e immediata attivazione. Molto spesso mi dicono: “in effetti non abbiamo ancora avuto modo di provarci”.

Di nuovo, e senza giudizio ripeteremo loro cosa devono fare e lo riverificheremo la volta dopo … è questione di metodo e cocciutaggine. E noi logopedisti siamo più cocciuti di chiunque al mondo, vero?! 😉

Penso che in questo articolo avrai ritrovato tanti punti in comune con la tua realtà professionale; seppur siano piccole indicazioni, spero che questo ti aiuti a gestire meglio quel senso di frustrazione che spesso ci capita di sentire quando ancora non siamo arrivati alla condivisione di intenti con i genitori dei nostri piccoli pazienti.

Se pensi che un confronto e uno scambio di idee ed esperienze possa aiutarti, ti propongo il video corso online Trattamento logopedico precoce e collaborazione della famiglia che fa parte del progetto Logopedia in … Pratica, scopri tutti i dettagli cliccando sull’immagine.

***

Approfondimenti:

Come nasce un patto logopedico di Giovanna Dal Ben, Logopedista

“A casa però non vuole fare gli esercizi!” – L’importanza di motivare (e motivarsi) al trattamento logopedico di Alessandra Pennati, Logopedista

Professione Logopedista: saper dire no

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *