Leggere ai bambini con disturbo di linguaggio: i libri con le onomatopee
Cari tutti, eccoci di nuovo a parlare degli effetti positivi del leggere un libro insieme ai nostri piccoli. Vi ho già raccontato qui di perché e come leggere ai bambini molti piccoli.
Ma se il bambino avesse anche un disturbo di linguaggio? Quale tipo di libro scegliere? Quali caratteristiche dovrebbe avere?
Secondo me si dovrebbe considerare con quale grado di partecipazione linguistica il bambino può contribuire alla lettura. Infatti nel caso di un problema di linguaggio, ci aspettiamo che il libro abbia anche un effetto positivo sul disturbo.
Gli aspetti linguistici su cui la lettura ad alta voce di un libro può agire sono molteplici:
- Fornisce un modello linguistico corretto a cui fare riferimento. L’adulto legge oppure dice delle parole che il bambino, magari alla seconda o terza lettura, proverà a pronunciare a sua volta.
- Arricchisce il lessico (anche se il bambino non dice parole nuove, le impara comunque). Una delle caratteristiche più comuni del bambino con problemi di linguaggio è proprio la povertà del lessico.
- Incoraggia il bambino a produrre delle parole (già conosciute o nuove) all’interno di un contesto, cioè di una storia o di una routine.
- La ripetitività e stabilità del testo permette di fermare le parole e “ragionarci su”, di ripassarle tante volte.
- Getta le basi per la strutturazione del linguaggio narrativo, cioè del saper raccontare gli avvenimenti con la giusta sequenzialità. Alcuni bambini con disturbo di linguaggio faticano a organizzare le frasi nel corretto ordine per raccontare un avvenimento; non sanno scegliere gli elementi che compongono un racconto (nuclei). Essere abituati ad ascoltare storie, li aiuta a costruirsi questa competenza.
- Migliora la comprensione del linguaggio, dalle frasi più semplici fino ad imparare a capire i modi di dire o a cogliere i significati “tra le righe”. Alcuni tipi di disturbo di linguaggio compromettono anche la comprensione.
Alcune accortezze nel metodo di lettura possono aiutare ulteriormente ad aumentare gli effetti positivi sul linguaggio:
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leggere lentamente e accentuando le parole sulle quali vogliamo che il bambino soffermi la sua attenzione;
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evitare di distorcere o falsare troppo la voce perchè questo può impedire al bambino di cogliere bene le parole;
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leggere e rileggere lo stesso libro va benissimo, anche più volte nella stessa sera e per più giorni, settimane o a volte anche mesi;
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non è necessario seguire esattamente il testo, se vi accorgete che al vostro bambino piace un passaggio in particolare, sfruttate l’occasione per attivare la sua attenzione.
Come scegliere, allora, il libro adatto ad un bambino con disturbo di linguaggio?
Pensiamo al caso di un bambino piccolo che ancora non produce parole oppure, se lo fa, ne dice poche e con scarsa correttezza; per fare sì che possa avere un’esperienza positiva è meglio partire dal basso e proporre un libro che sia accattivante nelle illustrazioni, ma con un testo semplice, magari con onomatopee o le tipiche prime parole che un bambino piccolo impara: mamma, papà, nanna, latte, cacca, pipì …
La proposta classica è il libro della fattoria in cui si può puntare l’attenzione sui versi degli animali, ma successivamente, anche sui loro nomi: ricordate? I bambini con disturbo di linguaggio possono faticare a costruirsi un vocabolario e affrontare il problema per categorie (animali, oggetti della casa, mezzi di trasporto, cibi, parti del corpo … ) lo aiuta a memorizzare meglio.
Può essere molto utile anche l’uso di libri che raccontano le tipiche routine del bambino piccolo: il momento della nanna, del bagnetto, della pappa, la giornata a scuola …
Filastrocche, nenie o canzoncine aiutano, grazie al ritmo e alle rime, ad aumentare l’attenzione al linguaggio e a costruire una prevedibilità di quello che arriva dopo.
“Dov’è la mia mamma?” di Matt Wolf, Dami Editore. Cartonato e con finestrelle. Con illustrazioni molto semplici e coloratissime.
È la storia di un pulcino che, uscito dall’uovo, non trova la sua mamma e quindi chiede a tutti gli animali della fattoria dov’è. L’adulto ha l’occasione di proporre al bambino tutti i versi degli animali.
Il bambino, grazie alle finestrelle, sarà curioso di sapere cosa c’è dietro.
“Giochiamo nella fattoria”, Abracadabra, DeAgostini. Libro-gioco in materiale espanso di SoftPlay, lavabile e molto gradevole al tatto.
Ritroviamo tutti gli animali della fattoria. Alcune parti delle pagine si possono staccare come i pezzi di un puzzle e permettono al bambino di fare anche delle associazioni: ad ogni animale il suo cucciolo!
Questi vogliono essere solo degli spunti per orientare alla scelta di libri semplici, ma che possono dare al bambino e ai suoi genitori l’occasione di affrontare la difficoltà di linguaggio senza rinunciare a divertirsi.
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9 commenti
Anna Tatasciore
Interessante, da integrare anche con la lettura creativa…
Ella Mo'
Grazie Anna e benvenuta. Grazie per il tuo suggerimento.
antonellaVì
Ciao grazie delle cose utili che pubblichi prenderò dov’e la mia mamma sembra carino
Ella Mo'
Spero che tu riesca a trovarlo, è un po’ vecchiotto!! 🙂
antonellaVì
Trovato direttamente alla casa editrice 🙂
Roberta
Molto interessante, grazie! Spero di poter trarre spunti anche per la mia piccola aliena!
Ella
Grazie Roberta! Un bacino alla piccola aliena 😉
Giorgia
Salve, grazie per lo spunto. Una cosa non mi è chiara: come si fa a capire se un bambino molto piccolo ha un disturbo del linguaggio e soprattutto di che tipo? Prima dei 2anni e mezzo è difficile rendersene conto
Ella
Si può certamente capire se il bambino ha una difficoltà del linguaggio anche prima dei due anni e mezzo, naturalmente per un genitore è difficile, ma per un logopedista è semplice grazie a precisi riferimenti clinici. In generale comunque i consigli sono validi anche per i bambini che stanno imparando a parlare e che non hanno difficoltà col linguaggio 🙂