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Puntini, parole volanti e prime combinazioni di parole
Guest post di Jenny Rio, Logopedista VERBA VOLANT Il linguaggio che utilizziamo quotidianamente con i nostri bambini per chiacchierare, spiegarci, fare domande e dare risposte, è costituito da sequenze di suoni che si susseguono rapidamente. Chi parla articola questi suoni in modo veloce e, possibilmente, accurato e chi ascolta li percepisce e li decodifica altrettanto velocemente, riconoscendo le parole e i loro significati. Quando una mamma o un papà propone sorridendo al proprio bambino di giocare con la palla dicendo: “Giochiamo con la palla”, usa una sequenza ordinata di suoni strettamente legati gli uni agli altri nella loro articolazione e caratterizzati da un’intonazione tutta particolare adeguata al contesto di gioco. /ʤoˈkjamokonlaˈpal:a/…
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Stimolare lo sviluppo del linguaggio: strategie utili. Eloquio lento, latenze e pause sono un buon modello comunicativo
Tutti noi quotidianamente stimoliamo il linguaggio dei nostri bimbi semplicemente parlando loro. Parlare tanto
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Domanda del mese: è troppo presto per preoccuparmi se il mio bambino non parla?
Di solito a questa vostra domanda rispondo quando siamo già in una età in cui è necessario rivolgersi ad un logopedista per una valutazione. Ogni tanto però mi capita di essere contattata da mamme che sono all’estremo opposto, che cominciano molto presto a preoccuparsi se il loro bimbo piccolo ancora non parla.
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Curiosità: cos’è la LME
L’acronimo LME sta per Lunghezza Media dell’Enunciato, ossia il numero medio di parole che il bambino dice quando parla in modo spontaneo (in inglese è MLU).
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La domanda del mese: difficoltà di linguaggio ed autostima. Come affrontare la logopedia con un bambino.
Eccomi ufficialmente in servizio. La pausa estiva è stata rigenerante, ma anche piena di programmazione e pianificazione per i nuovi post che leggerete prossimamente, speriamo di riuscire a tenere il ritmo tra figli, lavoro, scuola e “varie ed eventuali”! Come anticipato nel post “Ipercorrettismi, neologismi e segnaposto. Idee nuove per settembre”, comincia una nuova “rubrica” in cui risponderò ad una domanda scelta tra le varie mail che mi inviate. Ne sceglierò una con cadenza mensile (almeno per ora), a cui darò risposta pubblica attraverso un post; quindi se avete dubbi, curiosità o semplicemente vi interessa un argomento che ancora non ho affrontato, fatevi avanti e contattatemi via mail.
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Comunicare senza parole
.Questo video mi sembra spieghi molto bene come sia possibile instaurare una conversazione positiva con un bambino molto piccolo, nonostante non dica parole o ne dica poche.
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Leggere ai bambini con disturbo di linguaggio: i libri con le onomatopee
Cari tutti, eccoci di nuovo a parlare degli effetti positivi del leggere un libro insieme ai nostri piccoli. Vi ho già raccontato qui di perché e come leggere ai bambini molti piccoli. Ma se il bambino avesse anche un disturbo di linguaggio? Quale tipo di libro scegliere? Quali caratteristiche dovrebbe avere?
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Il tuo bambino non parla?
Esiste una categoria clinica di bambini che parlano poco chiamata Parlatori Tardivi (PT) o Late Talkers (LT). Le caratteristiche del linguaggio sono: meno di 50 parole all’età di 24 mesi, oppure più di 50 parole, ma in assenza di combinatoria, cioè l’uso di due parole consecutive come abbozzo delle prime frasi.
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Prime parole: ma cosa sono le parole?
Il bambino tra i 9 ed 12 mesi circa inizia a produrre le prime parole. Questo avviene subito dopo, o anche durante, la fase della lallazione di cui vi ho parlato qui. Ma ma ma diventa mamma Pa pa pa diventa papà o pappa E così via … Le parole che il bambino dice continuano ad aumentare progressivamente, finché un bel giorno avviene l’esplosione lessicale e arrivano le prime frasette.